Ritrovare lo spirito del Natale
Si sente tanto parlare dello spirito del Natale, in senso fisico o letterario o astratto… I vari canti di Natale o le luci intorno a noi mi facciano da testimoni e prove di ciò che intendo. C’è chi trova meraviglia, conforto, felicità e tanti sentimenti gioiosi in questo periodo.
Ma non è certo di questo o di addobbi natalizi che vi voglio parlare.
Dopo i miei Krampus di Natale e The end is nigh, direi che è ben chiaro dove io mi schieri nella civil war tra Babbi Natali e Grinch.
La magia del Natale non mi colpisce se non come un dardo incantato che mi toglie 4 danni da freddo con effetti collaterali quali Lungo pranzo in famiglia o Cosa fai a capodanno?
Al contempo, non sono una persona insensibile e solitaria, e nemmeno una schiva megera che augura il peggio al prossimo.
Rimane che detesto il freddo. E i pranzi in famiglia. Non sopporto il dover veder qualcuno per dovere perché ci ho da fare io e mi secca tremendamente sprecare tempo che spenderei volentieri con chi amo rispetto a doverosi convenevoli.
Mi vorrei soffermare sull’ultimo punto.
Ma non ora, prima divagherò.
Sono e siamo di recente tornati da una fiera apparentemente dedicata al Natale perché lo porta nel suo nome Torino Xmas Comics.
Si dice nomen omen o che quantomeno di solito si dà un titolo che c’entri con il contenuto, ma di cose natalizie non ne ho viste molte, così come di Comics. C’era Torino, quello sì.
Certo, dopo la precedente premessa, ora sembra solo che mi voglia solo lamentare ed è assurdo che non mi piaccia il Natale e al contempo mi voglia lamentare di assenza di cose natalizie.
Infatti, non mi lamento. C’era Viola, lei ha portato tutto il Natale di cui si poteva aver bisogno con sé. Lucine incluse.
Ma non è ancora questo ciò di cui voglio parlare, e a metà articolo ormai dovrei cercar di arrivare un punto.
Tutto questo prenderà senso tra poco, promesso.
Forse la cosa che mi ha davvero sempre dato fastidio sono le migliaia di watt sprecati per le lucine o le foreste abbattute per impacchettare i regali o gli avanzi di cibo con parenti che manco ti ricordi come si chiamano il resto dell’anno e a cui devi rendere conto in due parole della tua vita senza che possano mai capire di cosa è fatta la tua vita, ma senza che sia colpa loro semplicemente come faccio riassumere un’esistenza in sole quattro ore di pranzo dove tutti sono già occupati a giudicare e scannarsi in base a vecchi attriti probabilmente provenienti da epoche ancestrali in cui la bisnonna della scimmia uno odiava la scimmia due?
Flusso di coscienza a parte, a Torino ho visto un po’ di magia del Natale.
Ho visto Viola che come ho detto, porta la magia di Natale con sé, forse è tutta colpa sua di questa spataffiata melensa.
Ho visto la piccola Camilla diventare più grande in due giorni (crescono così in fretta!), ho visto Damiano diventare più piccolo quando lo sgridavo, ma Damiano è Damiano e “gli si vuol bene lo stesso” è il mantra.
Ho visto Gabriele il Memestrello, e diavolo se ci sono delle idee dietro tutti quei meme! Il multiverso ci aspetta.
Ho visto le Silvie che accomuno per brevità, anche purtroppo di tempo passato insieme, ma che sono due gioie formato Silvia e mi fanno divertire da matti.
Ho visto e conosciuto Filippo, rivisto Matilde, e sicuramente tante persone che vorrei nominare ma il 2022 si avvicina in fretta.
Ho visto Daniele, ché sembra sempre che ci siamo già detti tutto ma non finiamo mai di dirci cose.
Ho visto Dice Lair, con Flavio, Alessandro e Marco che sono super fab e le mie betoneghe preferite.
Ho visto il mio piccolo gruppo di folli Ignis Lunae della futura nascente Accademia Crown impegnarsi a far conoscere il nostro piccolo universo.
Ho visto Gianluca, amico e sostegno delle mie avventure, testa e cuore della strampalata combriccola di Tora Edizioni, e ho conosciuto meglio alcuni del gruppo, sempre più curiosa di sapere di più di tutti gli altri.
Ho visto voi, che siete passati con affetto e conosciuto anche nuove persone che si sono appassionate ai miei racconti.
E anche chi non ho visto ma ho desiderato ci fosse, era lì.
Non so cosa sia successo ma forse è questo lo spirito del Natale?
Sentire l’affetto, il sostegno, di chi c’è e chi non c’è ma è con te; vedere amici vecchi e nuovi, sentire di far parte tutti insieme di qualcosa.
Sentire che insieme stiamo andando da qualche parte.
Sentire che non siamo soli, che questo stupido viaggio che tanto è importante, più della meta, è infinitamente più bello se ho accanto tutti voi.
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