Michele Tranquillini, i collage della fantasia

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Michele Tranquillini, i collage della fantasia

Illustratore e graphic designer con esperienza decennale da art director in McCann-Erickson (dove ha curato campagne pubblicitarie stampa e tv, tra gli altri per Algida, McDonald’s, Coca-Cola, L’Oreal, Findus, Levi’s, Yomo), nel 1995 Michele Tranquillini ha aperto un suo studio, studiando cinema alla New York University e partecipando a workshop con l’Associazione Calligrafica Italiana, realizzando nei decenni illustrazioni dalle tecniche più disparate.

Collabora da tempo con studi di design, riviste (come l’allegato mensile I viaggi del Sole) e quotidiani (in particolare il Corriere della Sera), realizzando mappe e reportage di viaggio illustrati (le immagini per cui è più noto), ma anche sketch d’architettura, a volte raccolti in volume come per gli oltre mille layout e vedute di Un giorno a Milano (Cartacanta 1999) scritto da Raffaella Rietmann.

Collabora regolarmente con Ultratravel (inserto del londinese Daily Telegraph) e Traveller UK per Condè Nast, nonché il Fondo per l’Ambiente Italiano. Di lui ricordiamo con piacere anche La mappa (molto affollata) dei Mondiali (DeAgostini 2010) realizzata con il brillante Walter Fontana e la partecipazione alla mostra collettiva “Fantastiche matite” a Seregno (MI), replicata nel 2012, oltre alla bella personale al Festival dell’Illustrazione di Pavia nel 2008.

A chi lo sa riconoscere può capitare di incontrarlo a passeggio per la “sua” Milano d’adozione (è nato a Trento nel 1962), dove nel 2013 ha presentato una linea di “pensieri da indossare”, intrigante incursione in territori per noi italiani praticamente imprescindibili.

Come ha scritto Roberto Denti nel 2005, le sue illustrazioni «impongono la loro efficacia espressiva attraverso un insolito impasto di linee di rara efficacia compositiva. Se l’emozione visiva è data dalla percezione essenziale dell’immagine ci si rende poi conto che questo effetto è dato dai tratti minuziosi con i quali essa è costruita, tratti che sempre si fondono in una sorprendente intuizione complessiva». Del resto, l’illustrazione fa sempre scoprire rivoli inaspettati…

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