Tre Domande ad Arianna Bergamaschi
In occasione della conferenza stampa di presentazione della Prima Edizione del Festival Internazionale del Musical che si terrà a Milano a giugno dell’anno prossimo, abbiamo avuto modo di parlare con Arianna Bergamaschi, cantante, attrice e conduttrice televisiva, con anni di esperienza come performer nell’ambito del musical.
NDD: C’è una produzione a cui ti senti particolarmente legata? Come spettatrice o come attrice.
Arianna Bergamaschi: Ho amato moltissimo Sunset Boulevard, di Andrew Lloyd Weber quando l’ho visto nel 1995 a Londra. Cantava Elaine Page e sulle note di As if We Never Say Goodbye ricordo che io e il mio compagno di allora iniziammo a piangere contemporaneamente. È stato davvero un momento importante ed emozionante; credo che Sunset Boulevard contenga tra le musiche più belle di Weber, anche se non è tra i suoi lavori più conosciuti.
NDD: Parlando del Festival del Musical dicevi che ti piacerebbe vedere questo ambito aprirsi ad accogliere sempre più appassionati: da dove consiglieresti di partire a chi vorrebbe avvicinarsi e iniziare a conoscere il mondo dei musical?
A.B: Io per esempio ho iniziato ad appassionarmi a questo genere guardando i film musicali degli anni ’30 e ’40, andando poi a vederli in teatro appena ne avevo la possibilità. Per chi non si sente ancora convinto di andare a vedere dei musical in teatro, per qualsiasi motivo, perché magari teme di annoiarsi o lo avverte come un ambiente troppo “serio” a cui non si sente di approcciarsi, guardare uno di questi film, con grandi star come Judy Garland o Mickey Rooney, per citarne solo un paio, che cantavano anche cose divertenti e recitavano delle gag, perché alla fine i musical fanno anche ridere, potrebbe essere un buon modo per incuriosirsi e poi chissà, magari essere più motivati a cogliere un’occasione di andare poi a vedere gli stessi musical a teatro! Il musical non è sempre drammatico, è un tipo di produzione più leggera e coinvolgente, ad esempio adesso qui a Milano danno il musical di Pretty Woman, che è una storia più moderna.
Insomma, il mio consiglio è di guardare qualche film classico degli anni ’30, ’40 e ’50 e di provare almeno una volta l’esperienza di rivederne il musical a teatro, credo che nessuno possa uscirne indifferente.
NDD: Che cosa ti lascia senza niente da dire?
A.B: Nel musical per me ha questo effetto una performance che non sia solo perfetta tecnicamente, ma che mi porti alle lacrime di emozione. Recentemente mi è capitato con il musical Waitress a Broadway: a cantare era una “cover”, quindi non la cantante “titolare”, diciamo, e mi ha dato un’emozione fortissima, lasciandomi di fatto senza niente da dire.
Ringraziamo di cuore Arianna Bergamaschi e speriamo di rivederla presto! Sicuramente la ritroveremo a giugno 2022 sul palco del Festival Internazionale del Musical, non ci perderemo questa occasione.
di Camilla Fasola
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