Nicoletta Ceccoli, la magica atmosfera dei sogni
Il termine a cui più si accosta in genere le sue opere è “oniriche”, anche se un po’ limitante: ma di certo Nicoletta Ceccoli trasmette sempre un senso indefinito che sembra andare oltre il tempo e lo spazio, anche se lei ha spiegato: “Non ho mai smesso, dall’infanzia, di circondarmi, comprare, amare, libri di fiabe. Ma i miei quadri sono storie aperte, senza un finale, e non si riferiscono a testi in particolare, descrivono spesso piuttosto qualcosa che deve ancora succedere, un presagio, o colgono un momento sospeso di inquieta attesa. Disegnare mi serve a esorcizzare le mie paure e ossessioni”.
Nata nella Repubblica di San Marino, dove vive e lavora (e per cui ha firmato ben tre serie di francobolli: sui diritti dell’infanzia, il Natale e il circo), Nicoletta si diploma all’Istituto Statale d’Arte di Urbino in cinema d’animazione acneh se poi fin dal 1996 si è dedicata all’illustrazione per l’infanzia, pubblicando per le maggiori case editrici italiane (Mondadori, Fabbri, Fatatrac, San Paolo) ed estere (tra Inghilterra, Taiwan e Svizzera), oltre a traduzioni in Francia, Corea, Messico, Spagna e Stati Uniti.
Ha ricevuto il premio Andersen nel 2001, l’Award of Excellence per il suo inusuale Pinocchio nel 2002 edito dalla Mondadori ricevuto dalla Communication Art statunitense. Ha poi partecipato a numerose mostre anche personali, in Italia e all’estero (Seattle, Toronto, Tokyo e Bratislava, ma anche Roma e Parigi).
Con gli anni Dieci del nuovo millennio la sua attività si è allargata a opere non commissionate, richieste soprattutto nelle gallerie d’oltreoceano, oltre a proseguire la pubblicazione di libri e realizzare etichette di vino, scatole di caramelle, carte da parati, oltre a un magnifico lavoro sul character design e le ambientazioni per il film d’animazione franco-belga Jack et la mécanique du cœur (2013) diretto dal musicista-scrittore Mathias Malzieu e prodotto da Luc Besson, purtroppo tuttora inedito in Italia
Le sue creature fantastiche (“candidamente inquietanti”, come ha ben scritto Giampaolo Mascheroni, in “un universo delicato a cui accostarsi con riverente cautela, come fosse fatto di ceramica e porcellana”) hanno ricevuto sempre più attenzione nel mondo, tra i richiami più evidenti a Lewis Carroll e Piero della Francesca ma anche per la partecipazione a collezioni prêt–à-porter di abbigliamento e accessori con richiami al surrealismo astratto in edizione limitata per la stilista Claude Pepoli.
L’ex presidente israeliano Shimon Peres disse una volta: “Penso che le cose più grandi della vita succedono nei tuoi sogni. Insegnerei ai nostri bambini a imparare a sognare piuttosto che imparare a ricordare. Perché ciò che è importante non è quello che è successo, ma quello che potrebbe succedere. E per questo motivo devi essere pronto a sviluppare la tua immaginazione e permetterti di avere un sogno di giorno e di notte”. Anche grazie alle opere di Nicoletta Ceccoli, tutto questo è meno difficile.
di Loris Cantarelli
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