eFootball, cominciamo a ragionare

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eFootball, cominciamo a ragionare

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In Italia, quando si parla di sport, la maggior parte delle persone pensa immediatamente al calcio. Per quanto dispiaccia, è una realtà il fatto che il gioco del pallone sia uno dei più seguiti, almeno nel nostro paese. Uno sport che da bambino praticavo e seguivo con piacere, ma che poi non è stato più in grado di dirmi niente a qualsiasi suo livello, rivelando in diversi punti anche lati oscuri che mi hanno profondamente turbato. Ovvio, se si organizza la partita di calcetto potete contare su di me, se si vuole vedere la partita della nazionale sono presente, ma in tutti gli altri casi mi limito semplicemente al not my cup of tea.

Questa passione che da pargolo mi caratterizzava, anche tramite i videogiochi, ha avuto un suo periodo di massimo splendore: mi ricordo ancora il mio primo videogioco di calcio. Un titolo ormai dimenticato da tutti e, aggiungo, per fortuna. Il videogioco in questione, già comparso nelle mie stories di Instagram, è Kick Off 98 per PC, sviluppato da Anco Software (che ha chiuso nel 2003) ed edito da Halifax. Si presentava in una gigantesca scatola cartonata con in copertina una foto dell’allenatore Fabio Capello, il disco di gioco, un risicato manuale con il testo formattato male e requisiti di sistema che ora strapperebbero un sorriso. Se devo dare un’origine alla mia piccola collezione di videogiochi sul calcio, direi che quel prodotto ha dato il “calcio d’inizio” e man mano, col progredire anche delle console e dei componenti per PC, ho cominciato ad avvicinarmi anche ai due videogiochi calcistici per antonomasia, gli eterni contendenti all’interno di quella fetta di mercato: FIFA e PES (Pro Evolution Soccer) si sono scontrati per anni in una metaforica e sanguinolenta lotta per l’egemonia, la quale ha visto uscire vittoriosa la serie prodotta da EA.

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Lo sconfitto Pro Evolution Soccer doveva arrivare a una soluzione se voleva tornare in battaglia in modo prorompente e, dopo anni in cui è passato un po’ sottotono, Konami annuncia eFootball e promette di rivoluzionare il mercato delle simulazioni calcistiche. E che fine ha fatto PES, il gioco che, secondo i Club Dogo, teneva lontani dallo stress assieme al consumo di cannabis (la canzone “PES” ha forgiato un’intera generazione e nel 2012 la si sentiva molto frequentemente)? Beh, quel videogioco è, semplicemente, cambiato. Un mutamento che a una prima occhiata può risultare inaspettato, ma che in realtà era già nell’aria da diverso tempo. La dicitura eFootball è entrata a far parte della titolazione ufficiale del gioco già dalla sua versione 2020, ovvero eFootball PES 2020. L’aggiornamento 2021 è stato venduto, oltretutto, ad un prezzo molto più basso, cercando forse di tastare il terreno per il futuro piano strategico della compagnia giapponese.

Ma con questo nuovo eFootball, il buon vecchio PES evolve a uno stadio successivo. Ora non si paga più annualmente per comprare la versione successiva del gioco: è tutto free-to-play. Gli aggiornamenti e i cambiamenti nei contenuti per le formazioni, le squadre, i campionati, le migliorie grafiche e le correzioni sono continui e, soprattutto, gratuiti. Nonostante le critiche riscontrabili sotto al trailer ufficiale, a mio parere ci troviamo di fronte ad un’evoluzione necessaria di questa tipologia di giochi, un cambiamento, peraltro, logico. Esattamente, logico. Perché, comprare ogni anno lo stesso identico gioco, ma con squadre, grafica e giocatori aggiornati, mi sembra poco saggio. Inoltre, è necessario mettere in conto anche l’aspetto economico: i costi di produzione dei videogiochi stanno lievitando, di conseguenza anche i prezzi aumentano. Questo modello, quindi, non è più proponibile e spendere ogni anno 80 euro è una richiesta alquanto azzardata da fare all’utenza.

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Crescendo già a contatto con gli MMORPG e gli MMO in generale, l’idea di un videogioco acquistato una volta e poi supportato per anni e anni mi è già familiare, al contrario di molti altri giocatori che possono trovarsi inevitabilmente spaesati. Per un prodotto sportivo questo è, in fin dei conti, il modello più sostenibile, sia per i consumatori che per la software house: alla fine le regole del gioco, in questo caso del calcio, non cambiano in nessun caso.

Uno dei simulatori calcistici più famosi al mondo diventa una piattaforma online, un cosiddetto live service: una tendenza videoludica che già da diversi anni si sta affermando; in futuro diversi altri franchise iconici passeranno a questa struttura, perfino Ubisoft ha dato il via ad un progetto di questo genere con la saga di Assassin’s Creed.  Benché questa tipologia di giochi sia un’esperienza gratuita, possiede dei suoi lati oscuri. La deriva che può verificarsi riguarda le strategie di monetizzazione: queste possono essere invasive, creando un sistema di gioco pay-to-win, nel quale chi paga ottiene vantaggio in gioco rispetto a chi non paga. Ciò non esclude a priori una monetizzazione, ovvio. Il lavoro degli sviluppatori e di Konami deve essere sostenuto economicamente in un modo o nell’altro. Ma il sistema e lo shop in-gioco devono essere studiati in modo da non influenzare il gameplay e la progettazione del prodotto non deve avvenire in funzione del guadagno economico.

Questa mossa da parte della software house giapponese ha provocato uno scossone notevole: i riflettori sono puntati su eFootball e anche dai corridoi della concorrenza stanno cominciando ad arrivare speculazioni per il FIFA dell’anno prossimo. Su queste speculazioni, per quanto a fornirle sia un informatore particolarmente noto sul web e affidabile, non ci soffermiamo troppo poiché al momento attuale sono, senza troppi giri di parole, aria fritta. Magari, proprio grazie a questo modello di business, tornerò a far correre i calciatori dietro a un pallone e a competere con altri giocatori per un torneo online. Lo scopriremo solo vivendo e, questo autunno, sapremo con certezza se il cambiamento promesso sarà capace di affermarsi sulla community. eFootball uscirà questo autunno su PlayStation 4, PlayStation 5, XboxOne, Xbox Series X|S, PC e Mobile, supportando anche il cross-play, cioè la possibilità di giocare online tra giocatori anche se possessori di differenti console.

di Damiano D’Agostino

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