Il piccolo vagabondo
Karma, Autoritratto, Lanterna, Sotto il lago, Ombrello e Pesci in gabbia.
Tibet, New York, Xi’An, Xinjiang, Shangai e Taipei.
Sei brevi storie, quasi poesie in immagine, che si legano l’un l’altra attraverso il piccolo vagabondo che compare in ognuna di esse. Un’apparizione misteriosa, a tratti magica, nella vita di sei personaggi che hanno perso la strada, a proprio modo.
Il piccolo vagabondo li aiuta, li spinge nella giusta direzione, mostra loro le cose da un’altra prospettiva (quella dell’infanzia, dell’immaginazione). Ogni storia ambientata in un luogo diverso, ogni storia con la propria particolare atmosfera.
Il libro è pervaso da una sottile nostalgia, ma il piccolo vagabondo riesce sempre a trasformarla in occasione. È un fumetto delicato, nei tratti, nei colori e nei significati. Le introduzioni a ogni storia, in poche righe, illuminano soffusamente quello che segue.
Parlo di poesia a immagini, perché la sensazione che lascia Il piccolo vagabondo è quella che si prova a leggere certe poesie, che in pochi versi dicono tutto, in modo così chiaro e così incerto contemporaneamente che una parte di te sa di essere arrivata a vedere una grande e bellissima verità ma l’altra parte di te continua a vagare alla scoperta di tutti i possibili significati e tutte le possibili verità che poche parole possono trasportare.
Il piccolo vagabondo ha il sapore che piace a me della tenerezza, del lieto fine, della bellezza nascosta nelle giornate di paura, di tedio o di rassegnazione. È veramente la luce che può illuminare nel buio: a volte è sufficiente cambiare lo sguardo con cui guardiamo le cose per ritornare a essere felici, per non perderci in strade vuote e per trasformare il dolore.
L’autrice è giovanissima. Crystal Kung è del 1994, ha sempre vissuto vagabondando, come scrive nella sua introduzione e nel suo commento all’opera, con una narrativa semplice e particolarmente bella. È un autrice da tenere d’occhio, giovane e talentuosa, con uno sguardo che va oltre, indaga e cerca il senso vero delle cose.
di Viola Sanguinetti
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