Eschilo e la Cancel Culture: Un dramma tutt’altro che antico
In questi afose e intense giornate di Luglio, mi è saltata agli occhi una notizia letta su un quotidiano nostrano di cui non farò nome per correttezza: “Nel Mirino della Cancel Culture anche le opere di Eschilo.” Ecco, Solo il titolo mi è bastato per farmi chiudere la vena e far infiammare i miei capelli come solo il buon Ade sa fare. Figuratevi com’ero ridotto non appena ho finito di leggere l’articolo…
Ora, tutti sapete quanto io idolatri profondamente il teatro antico e le tragedie greche. Lo sanno persino in Giappone quanto amo quelle opere (la mia meravigliosa collega ed amica Monica “Onigiri Cal.38” potrà tranquillamente confermare la mia affermazione), ma non sono cieco. So quanto alcune di esse possano essere abbastanza razziste e sessiste, o magari moralmente sbagliate. Lo so benissimo e ne ho accettato le varie analisi negative fatte da persone che ovviamente ne hanno evidenziato questo lato oscuro. In maniera un po’ troppo puntigliosa e saccente per i miei gusti, ma l’ho accettato visto che siamo in un mondo libero ed ognuno può esporre le proprie opinioni, purché siano argomentate e non imposte.
Le cose cambiano quando scopro che una corrente di pensiero deviata e estremista vuole completamente cancellare quelle opere e evitare che vengano lette, studiate e divulgate. Lì non accetto proprio nulla e non me ne posso proprio stare zitto e buono.
Andiamo con ordine, che mo’ vi faccio uno spiegone di quale corrente di pensiero sto parlando.
La Cancel Culture è un movimento nato nel 2017, diffusa da una comunità chiamata Black Twitter (una comunità informale creata su Twitter e composta prevalentemente da utenti afroamericani.), che definiva un chiaro e semplice messaggio: Smetterla di supportare un determinato personaggio o una determinata azienda che propaganda odio, razzismo e sessismo; boicottandola o evitando di promuovere le sue attività al fine di danneggiarla economicamente, seguendo un principio chiamato “Economia dell’Attenzione”, che si può riassumere in questa frase: ” Se smetti di dare attenzione a questa persona, gli toglierai il suo mezzo di sostentamento.”
Dopo l’orrendo omicidio di George Floyd e il conseguente riaffioramento del movimento attivista Black Lives Matter, attiva sin dal 2013, la Cancel Culture ha assunto proporzioni gigantesche e deviate andando a colpire non più solo coloro che divulgavano materiale razzista e omofobo, ma anche vere e proprie opere artistiche, sia letterarie, musicali e visive. Vere e proprie pietre miliari che hanno dato un solido fondamento alla cultura mondiale. Sto parlando di opere come L’Odissea di Omero, La Lettera Scarlatta di Hawthorne, le meravigliose musiche di Mozart e Beethoven, per arrivare anche a toccare le opere del Dr Seuss. Tacciate, secondo la visione distorta di un politicamente corretto, di distribuire valori deprecati e offensivi e devono essere cambiate o peggio, cancellate completamente dalla nostra cultura mondiale.
E come immaginavo, inutile anche dirlo, pure il mondo del teatro è stato messo sotto il microscopio di questa moderna corrente di pensiero. In particolar modo le mie amate commedie e tragedie provenienti dall’antica Grecia. E al banco degli imputati è salito Eschilo e le sue opere magnifiche come Le Eumenidi o Le Supplici, massacrate dai benpensanti per il loro contenuti antitetiche e scorrette, in particolar modo per la rappresentazione fatta verso le donne, denigrate e umiliate dal pensiero maschile dell’epoca, rappresentate dai dialoghi e da alcuni monologhi scritte soprattutto nei drammi del papà della tragedia greca. Molte università americane e inglesi hanno addirittura rimosso dal piano di studio più della metà di queste magnifiche opere, non solo quelle di Eschilo ma anche quelle degli altri autori greci, mettendole al bando e evitando la loro divulgazione presso i loro studenti proprio in nome di quel politicamente corretto che dev’essere per forza esaltato e imposto anche nella memoria artistica del nostro passato.
E qui, il vostro Attore Novizio si infuria un bel po’.
Voler cancellare e vietare opere teatrali amate e osannate dai più grandi estimatori del nostro tempo vuol dire imporre esattamente quei concetti tossici e deviati tipici del razzismo, del sessismo e dell’omofobia. Gli spettacoli di Eschilo, così come quelle di Euripide e Sofocle, sono testimoni viventi del loro tempo e della cultura dell’epoca in cui sono nate. Un vero e proprio punto d’inizio in cui è avvenuta la nostra evoluzione culturale e di pensiero. E’ proprio grazie a personaggi come Oreste, Ecuba, Elettra, Aiace, Andromaca ed Edipo che noi abbiamo imparato a combattere per il nostro ideale, per i nostri diritti. Ma soprattutto conoscerne i limiti e i difetti, per poter migliorare ed essere persone più complete e consce delle loro potenzialità. Perché è proprio dagli errori del passato che l’essere umano può rendersi conto di quanto può ancora dare e quanto ancora può evolvere, come entità e come pensiero. Ed è proprio il teatro antico, vera e propria base della cultura odierna, a rappresentare sulla scena questo cambiamento. Oscurare e negare l’esistenza di siffatte meraviglie è negare l’evoluzione dell’uomo stesso. Dunque come possiamo essere persone più oneste e corrette, se cancelliamo completamente il passato che ci può donare la conoscenza per renderci tali?
Il politicamente corretto non può e non deve essere uno strumento usato per censurare o impedire che la bellezza artistica sia divulgata, sia teatrale che culturale in generale. Io sono pronto a lottare anche contro movimenti moralmente giusti se essi limitano la conoscenza e l’amore, la libertà e l’uguaglianza, proprio usando quegli slogan e quella forma di pensiero che dovrebbe sostenerli. Lotterò sempre contro qualsiasi forma di estremismo…
Perché il teatro mi ha insegnato che le storie del passato sono il ponte per il nostro futuro. Sul palcoscenico siamo tutti uguali, importanti, liberi…e alla fine di uno spettacolo, noi siamo tutti uniti ad inchinarci davanti al pubblico mentre riceviamo i meritati applausi, mano nella mano. Felici di aver trasmesso un messaggio antico alle generazioni future.
Attore Novizio per sempre contro il pregiudizio.
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