Alessandro Biffignandi, così bravo da far paura
Alessandro Biffignandi rimane a tutt’oggi uno dei più bravi, pubblicati e noti in assoluto – seppur spesso… a insaputa dei suoi stessi lettori, comunque affascinati dalle sue creazioni – tra i copertinisti di fumetti italiani: un compito tutt’altro che facile, date le esigenze di riuscire a colpire lo sguardo senza ripetersi troppo eppure riproponendo proprio quel tipo di pose e di immagini che il lettore in fondo si aspetta e che per necessità scenografica vengono inevitabilmente notate da tutti.
Nato a Roma nel 1935 e formatosi dai 19 anni nello studio di Averardo Ciriello, poi in quello dei fratelli Nistri come cartellonista e in quello di Augusto Favalli, nel 1960 si trasferisce dalla capitale a Milano: nella metropoli lombarda, fino ai primi anni Ottanta, realizza diversi fumetti, illustrazioni e copertine a colori per libri e testate italiane e (tramite agenzie) anche straniere come le più vendute della britannica Fleetway e della francese Lug, in gran parte a carattere bellico e horror (come la celebre Zora la vampira, che realizza appena tornato a Roma nel 1972), ma anche western ed erotici (seppur quasi da educande per i tempi di oggi).
Ha realizzato inoltre decine di manifesti cinematografici (presenti a lungo sul territorio, quando i film stavano diverso tempo nei cinema italiani e anzi in epoca pre-home video i maggiori successi tornavano periodicamente a essere distribuiti nelle sale, senza contare nei decenni successivi vhs e dvd che in gran parte ripubblicano proprio quelle locandine disegnate, di cui però in gran parte il pubblico ignorava gli autori) e diverse copertine di libri, compresi alcuni di genere romantico prodotti negli Stati Uniti e alcuni calendari per la Guardia di Finanza italiana, più splendidi quadri fino alla scomparsa nel 2017.
Nonostante le pubblicazioni non sempre di prim’ordine a cui prestava la sua arte, compresi certi fumetti sexy e dell’orrore, le sue immagini non sono mai volgari e risultano sempre sottilmente inquietanti anche quando conturbanti, smuovendo ogni volta qualcosa e ipnotizzando lo sguardo a volte fino a non poterlo staccare dall’immagine: merito di un gusto affinato da una sapiente regia e dalla capacità di usare i cliché insiti in ogni prodotto commerciale senza esserne sopraffatto.
Per chi vuol approfondire la sua figura (e rifarsi gli occhi con immagini su carta in grande formato 31 x 31 cm), rimane imperdibile il volume L’arte di Alessandro Biffignandi. Illustrazioni, dipinti, inediti (Edizioni d’Arte Lo Scarabeo 2015).
di Loris Cantarelli
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.