Tre domande a Flavia Biondi su Le Maldicenze
Il 10 giugno è uscito un volume che raccoglie due storie scritte e disegnate una decina di anni fa da Flavia Biondi: Le Maldicenze. Le due storie in questione sono Barba di perle e Orgoglio di Leone, dove vengono narrate le vicende di due uomini che affrontano la fondamentale questione dell’accettazione di se stessi, aiutati e al contempo ostacolati da ciò che li circonda. Per l’occasione, la casa editrice Bao Publishing ha organizzato una splendida chiacchierata con l’autrice… ecco com’è andata.
NDD: All’inizio della raccolta delle due storie, hai inserito un’introduzione per spiegare il tuo punto di vista, andando a toccare i temi dell’accettazione, dell’empatia e di quanto servano in questa società. Per raccontare queste vicende, metti qualcosa di tuo, a prescindere dal genere dei protagonisti.Ecco, quando scrivi una storia, dato che è sempre un pezzo di te a uscire, ti focalizzi su un tema o su una parte di te che vuoi esplorare?
Flavia Biondi: Di solito parto dai personaggi, dopodiché sviluppo il resto. Per esempio, Barba di perle era una storia a parte, che si intitolava Metamorfosi, che si può ancora vedere nel volume. Si tratta della parte in cui il protagonista Santo viene aiutato dal fidanzato a depilarsi e a “scoprire” il suo io. Quella scena descrive un cambiamento fisico ma al contempo un cambiamento interiore, che diventa tangibile, un punto di svolta. Da lì, da questa scena, è iniziata poi tutta la storia.
A partire dal personaggio poi li sviluppo e con loro le vicende: per esempio ho pagine e pagine di documenti word di conversazioni tra i personaggi, dialoghi che non metterò mai nel fumetto, ma che proprio mi servono a sviluppare le loro personalità e ad approfondire le loro vite.
NDD: Barba di Perle e Orgoglio di Leone sono due graphic novel che hanno in comune molto, ma anche poco allo stesso tempo, ma senza dubbio il tema delle “Maldicenze” è qualcosa che preoccupa entrambi i protagonisti. È stato un titolo uscito con immediatezza o c’erano altri candidati?
F.B: No, c’erano altri terrificanti candidati, come un misto tra i due titoli come “Barba di Leone”, assolutamente terrificante. Non è stato facile trovare la parola adatta perché per quanto le tematiche siano vicine, le storie raccontate sono molto lontane, così come i protagonisti. Entrambi tuttavia vivono terrorizzati e bloccati da ciò che la gente pensa di loro, la loro fatica a comprendersi ed accettarsi nasce dal loro timore di quel che gli altri potrebbero dire o fare a riguardo. E dunque dopo un brainstorming di termini e sinonimi che portassero questo significato, siamo approdati a “Le Maldicenze”.
NDD: Allontaniamoci un attimo dalle tue opere. C’è un genere narrativo che ti piace molto ma che non ti sei mai azzardata a provare?
F.B: Beh io amo il genere post apocalittico con gli zombie. Cioè se mi chiedessero di fare un The Walking Dead con le storie d’amore, sarei felicissima. Perà diciamo che non si sposa proprio bene con quel che faccio, ecco. Ma ho una vera passione per i disaster movie ma quelli proprio brutti brutti. Per me gli zombie sono il massimo ahaha!
NDD: E come bonus, la nostra domanda di rito. Cosa ti lascia senza “niente da dire”?
F.B: (ci pensa un po’) … i finali. L’ultima pagina di un fumetto, quando ormai tutto è stato fatto e detto, e non c’è più niente da dire. I miei fumetti effettivamente alla fine hanno sempre pochissime parole nell’ultima tavola, proprio perché non c’è altro da aggiungere. Anche se in realtà poi vorrei dire qualcosa e rompere il silenzio e rovinare tutto!!
Ringraziamo tantissimo Bao Publishing per questa opportunità e soprattutto Flavia che è stata simpaticissima e divertente dalla prima parola all’ultima!
di Alessandra “Furibionda” Zanetti
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