Francesca Capellini, la poesia dello sguardo
Sempre sospesa fra un certo gusto retrò e un forte design moderno, Francesca Capellini nasce a Bergamo nel 1978 «figlia di giornalista, amante delle storie e del raccontare» e si trasferisce 18enne a Bologna per frequentare il DAMS, oltre a corsi di fotografia, incisione, disegno e storia dell’illustrazione, in un “frullato artistico” che le torna utile in diversi momenti della sua carriera. Laureatasi in Storia dell’Arte, nel 2004 vince una borsa di studio per la Bristol School of Animation, dove incontra al corso di stop motion gli insegnanti della celebre Aardman Animations di Peter Lord e David Sproxton (quelli di Wallace & Gromit, Galline in fuga e Shaun vita da pecora).
Tornata in Italia nel 2005, inizia a lavorare nello studio multimediale Làstrego & Testa di Torino, producendo per la Rai serie animate per ragazzi. Nel 2010 all’Istituto Europeo di Design si diploma in illustrazione, pubblicando fumetti di “graphic journalism” sulla oggi scomparsa rivista Animals, ma soprattutto illustrazioni per quotidiani italiani (come nella rubrica “Il Punto di vista” su L’Eco di Bergamo) e internazionali, oltre a creare collage d’arredamento.
Nel 2011 si trasferisce a New York e poco dopo a Parigi («La Francia tutta ha un’anima così disperatamente e malinconicamente poetica che quando la riesco a percepire non riesco a smettere di struggermi per lei, perché la sua poesia è inarrivabile e sceglie lei quando presentarsi a te»), da dove lavora in particolare per il quotidiano Le Monde e anche La Lettura (lo storico inserto culturale del Corriere della Sera allegato alla domenica dal 2012) e firma libri illustrati per ragazzi (senza disdegnare di accompagnare racconti inediti), oltre a vedersi gratificata di mostre personali a Bologna e Fidenza (PR).
Il suo stile è cresciuto e si è raffinato negli anni senza perdere un grammo di calore, né rinunciare a trasmettere la poesia dei sentimenti che traspare in ogni dettaglio. La passione nei colori e nelle composizioni come accattivanti melange di simil-tessuti e intriganti collage traspare fin dall’inizio in tutti i suoi disegni. Si capisce insomma che Francesca ama profondamente il suo lavoro, come del resto si capisce anche dalle sue parole: «È un mestiere per cui non ti fermi mai, e devi saperti promuovere in continuazione, devi sempre avere progetti ed è molto stimolante per mantenerti presente, creativa e colta».
di Loris Cantarelli
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