Un viaggio elementale, Watson

Reveal more

Un viaggio elementale, Watson

Attenzione, questo articolo potrebbe contenere interazione.

C’è un gioco che mi piace fare da tantissimo tempo, lo uso molto da insegnante quando voglio rompere il ghiaccio durante le mie lezioni di lingua per far concentrare gli studenti su qualcosa di diverso dalla difficoltà della lingua di per sé.
Oppure lo uso per testare amici o conoscenti ma soprattutto per spaventare persone che ho appena conosciuto giusto per farli render conto di chi hanno davanti.

La prima cosa è “Chiudi gli occhi”.

Cavoli, di solito funziona meglio. La mia voce guida nel percorso e nell’immaginazione, ma ora stai leggendo quindi non è che tu possa chiuderli, cioè sì puoi farlo, ma poi?

Facciamo così, si va avanti, ti racconto “qualcosa”, passo passo, tu segui le indicazioni e… via.
Paura dell’ignoto? Ma no suvvia, sono poco più che racconti. Ready?

Immagina di immergerti nell’acqua, di andare giù giù giù, sempre più giù, negli abissi più freddi e oscuri dell’oceano.
Puoi respirare, muoverti liberamente, il tuo corpo è uguale o diverso, può essere ricoperto di squame, può sgusciare sinuosamente tra imperscrutabili moti ondosi così come puoi essere un qualcuno che passeggia sul fondo dell’oceano.
Non si sente niente, è così pacifico, nessun rumore, è buio totale ma tu vedi, e vedi che non c’è nessuno in tutto il panorama.

Ora chiudi gli occhi e immagina di spostarti dentro questo scenario, ma solo se ti fa sentir bene.
Altrimenti continua subito alla scena successiva.

Respiri? Sei in affanno? Se ti senti bene sguazza ancora un po’, altrimenti nuota nuota nuota veloce con non mai verso l’alto fino a infrangere le acque in un tripudio di onde e schizzi, senza fermarti. Vola!
Le tua braccia sono braccia se vuoi, oppure diventano ali, di piume, di squame, di scaglie, quel che senti più tuo.
Senti le braccia prudere?
Concentrati su questa sensazione e vola liberamente, sorvola quel mare da cui sei uscito, vai più in alto che puoi, come stai?

Se ti piace quel che stai provando, chiudi gli occhi e prosegui, senti l’aria sulla tua pelle, percepisci la libertà.
Se non ti piace tanto, invece, continua subito sotto senza indugio!

E quando dico sotto, dico proprio sotto di te!
Man mano che scendi dalle nuvole vedi formarsi un tappeto verde e più ti avvicini più è le chiome si distinguono nitidamente, schiudendo una vastissima foresta a perdita d’occhio.
Atterri, con solida fermezza sulle tue gambe. Ti guardi intorno: ci sono tanti, tanti, tantissimi alberi. Di ogni specie e dimensione, inizi a camminare, o a correre se vuoi. Vuoi correre a quattro zampe? VAI!
Cerca la libertà con tutti i tuoi arti, nel modo che ti fa sentire meglio. Cammina, corri, arrampicati… fai qualsiasi cosa ti venga in mente.
Vuoi essere una scimmia, un orso, una pantera, un cinghiale, un piccolo coniglio…?

Puoi esserlo, chiudi gli occhi e muoviti in questo scenario secondo la creatura che senti di essere.
Se invece non ti senti molto “te” in questo panorama, passa a quello dopo.

Il tuo camminare e correre ti hanno portato al limitare della foresta, dove i tronchi e il verde lasciano spazio a una nuova realtà.
Di fronte a te si staglia infinito e inesorabile un deserto di sabbia che sembra non avere confine.
Dune, sabbia, mulinelli e un sole cocente ti accolgono, ma non ti feriscono, non bruciano, ti abbracciano e scaldano.
Ti muovi senza percepire la fatica, senza sudare, senza disidratarti… sei perfettamente in armonia con questo habitat. Anche qui puoi essere chi o cosa vuoi, con il tuo corpo, il corpo di un enorme drago tanto quanto di un gigante di pietra o il più piccolo coleottero.

Se qui stai bene, hai trovato la tua casa, chiudi gli occhi e libera la tua essenza finché vuoi.

Com’è stato questo viaggio?

Probabilmente non serve Sherlock per scoprire se ci sentiamo più “Acqua” “Aria” “Terra” o “Fuoco”, in questo percorso che ci porta attraverso gli elementi per trovare quello che a noi è più affine. Questo viaggio è solo l’inizio di qualcosa di molto più grande, di più complesso, di difficilmente riducibile e raccontabile con un quiz, ma senza dubbio conoscere qualcosina in più di noi stessi è sempre un meraviglioso passo avanti.

Se vuoi condividere come ti sei sentit* in questo viaggio commenta o scrivimi su Instagram e se ti va, condividi questo gioco con altri amici, perché anche se buffo, o strano, o niente di ché, sono certa che ciascuno di noi può imparare qualcosa in più da se stesso, anche solo fantasticando.

di Alessandra “Furibionda” Zanetti

Lascia un commento

Previous post La stiva e l’abisso: creature marine e parole
Next post Inno alla Morte e la profondità del mare