Sanremo: Orietta Berti l’ultima trasgressiva

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Sanremo: Orietta Berti l’ultima trasgressiva

Chi me lo ha fatto fare.
Quelli che di solito guardano Sanremo e lo commentano in rete iniziano già pentendosene prima, e allora chi glielo ha fatto fare. La verità è che è un momento che, volenti o nolenti, accomuna tutta l’Italia e come sempre accade quando due o più persone odiano la stessa cosa, si diventa subito amiconi. E allora fateci odiare Sanremo, fatecene parlare male, è un reato senza vittime, è un reato che forma una banda. E almeno per una settimana all’anno tutti gli italiani odiano la stessa cosa invece di odiarsi fra loro. Ma se c’è qualcosa che mi ha veramente stupito di questa edizione, non è la sua esagerata durata, ma la rivoluzione del concetto di stupore.

Qui è come se qualcuno avesse giocato la carta cambio giro di “Uno”. Vi ricordate i vecchi Sanremo? Tutti impettiti, tutti negli schemi, quasi tutti omologati, le cose che stupivano erano solo le voci dei concorrenti, allora un personaggio come Fedez (o come la maggior parte dei cantanti di quest’anno) avrebbe fatto scalpore, incuriosito, e sarebbe sembrato fuori luogo.

Un po’ come veniva considerato Elio nei primi anni 2000. Quest’anno invece il cantante più fuori luogo era Orietta Berti. E non mi riferisco alla sua fedina penale, mi riferisco al fatto che tutti i concorrenti del 2021 cercavano (chi per motivi nobili e chi meno) di stupire, tramite costumi, azioni, scenografie o performance fuori dagli schemi. Quello che vi chiedo è: quando l’80% di chi si esibisce è fuori dagli schemi ci troviamo davvero di fronte a qualcuno di singolare? Perché guardando da fuori, il classicismo di Orietta Berti è stata la vera singolarità di questa edizione, che si è allontanata da quella fenomenologia di alternative al classico che si sono trasformate nella nuova regolarità.

Cosa comporta questo sintomo? Una svalutazione dell’unicità? Oppure smaschera semplicemente chi cerca di sopperire a una mancanza di talento? Alcuni artisti di talento ne possiedono ed hanno anche motivi profondi per mettere in mostra la loro unicità, il vero dubbio cala su chi tenta con minor convinzione di indossare colori sgargianti, fare faccette buffe o dei piccoli trucchi per urlare “ci sono anch’io!”.

Non mi stupirei se l’anno prossimo cantanti classici, dal fare classico, sparissero del tutto per lasciare solo concorrenti che cercano la polemica, svalutando chi invece ha qualcosa da dire.

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