Aver bisogno di una pausa

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Aver bisogno di una pausa

Mia mamma mi sgrida sempre quando mi trova a scrivere con la luce spenta. Non fa bene agli occhi, mi dice. Ha ragione, non fa bene agli occhi. Ma il buio accompagna le mie parole e io sento di averne bisogno, stasera, per scrivere finalmente ciò che avrei dovuto mettere su carta giorni fa.

Ho bisogno di una pausa.

Leggerlo fa impressione. Eppure lo penso da settimane. Forse è da un anno intero che lo penso, nonostante il mondo sia, in qualche modo, in pausa. Ma è una pausa fittizia, lo sappiamo bene, perché siamo stati costretti a fare i conti con la realtà e a vivere in una quotidianità disfunzionale e distorta a cui non eravamo minimamente abituati. Per farlo abbiamo corso il triplo, ma con la sensazione di non poter andare da nessuna parte, come su un tapis roulant in continuo movimento. Forse è per questo che ancora sento l’esigenza di fermarmi, soprattutto con le parole.
Le parole fondano gran parte della mia vita e di me stessa. Mi sento molto grata alle parole, ma sento anche una grande responsabilità nei loro confronti: non voglio rovinarle, non voglio usarle a sproposito, non voglio che siano un modo per nascondermi o per non affrontare i problemi.

Il problema ora c’è: è un paradosso, forse, ma non ho niente da dire.
E non voglio mentire a nessuno. Voglio credere nelle cose che scrivo, voglio portare contenuti o ispirazione, voglio poter creare un legame vero con i miei lettori, senza ingannarli.
Io vi ingannerei, ora, a inventarmi un articolo all’ultimo momento per rispettare una scadenza. La mia mente e il mio corpo non ce la fanno, e preferisco ascoltarli (perché spesso in passato non l’ho fatto).

Spero queste possano essere comunque parole di conforto, motivazione o sostegno per chi sente di volersi fermare ma ha paura di farlo. Ascoltatevi. Non pensate a ciò che è meglio per chi vi sta attorno. Se non avete le energie, non potrete esserci davvero, nemmeno per le persone che amate, per i progetti in cui credete.

Per me, nonostante tutto, è stato un anno di grandi soddisfazioni e scoperte: ho scritto più che mai. Le poche energie che sento di avere ora avvolgono tutte il fulcro delle piccole certezze che mi sono costruita, a difesa di ciò che sono. Ho bisogno che le mura rimangano intatte, e che si costruisca in sicurezza. Prima di essere pronta ad affrontare di nuovo il mondo, con tutta me stessa, con tutte le mie energie.

Per questo motivo nei prossimi mesi non scriverò cose nuove, ma vi condividerò alcune recensioni o storie che ho scritto tempo fa e che ora non hanno più una casa (il loro blog d’origine non esiste più): e visto che Niente da dire, per me, è proprio questo – una casa – credo sia giusto che lo diventi anche per loro.

Intanto,

Un abbraccio

Vostra Viova

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