Mimeografo vagabondo – Dove trovare riviste indipendenti
La cultura al giorno d’oggi non è più legata solo ai tradizionali canali istituzionali e mainstream che propongono contenuti omologati e standardizzati, sempre di più si è alla costante ricerca di prodotti nuovi, creati in maniera alternativa e che vogliono rompere i canoni imposti da grandi editori (ormai diventati parte di vere e proprie holding) che hanno in mano una grande fetta della cultura dell’informazione, da canali televisivi a giornali e riviste.
Per soddisfare la nostra esigenza di cultura indie è nato nel 2019 Frab’s Magazine & More, sito online che raccoglie le migliori riviste indipendenti nazionali e internazionali, che spaziano dalle tematiche più interessanti e attuali, come viaggi, moda, ecologia, femminismo, letteratura, grafica e molto altro ancora. Anna Frabotta è la fondatrice di questo meraviglioso progetto e in questa intervista le abbiamo chiesto della genesi di Frab’s e di come è riuscita a dare risalto al mondo delle riviste cartacee sperimentali.
Quando e come è nata l’idea di Frab’s, come sei riuscita a concretizzarla?
Frab’s prende concretezza un anno e mezzo fa, ma la sua idea nasce molto prima e ha origine fondamentalmente da una necessità, quella di scovare nuove pubblicazioni editoriali periodiche degne di valore senza pagare decine di euro in spese di spedizione. Quando ho capito che questa mia esigenza era decisamente condivisa con altri amanti di riviste di qualità, mi è venuta l’idea. Così, tra le mille peripezie della burocrazia e numerosi business plan che faticavano a stare in piedi, ho trovato il coraggio e il modo di lanciarmi in questa sfida.
Inizialmente Frab’s doveva essere uno store fisico, ma alla fine internet è stato il mezzo giusto che mi ha permesso di trovare l’audiacia e mettere la mia passione e competenze al servizio di altri, creando uno strumento che desse risposta a una mia esigenza: selezionare riviste indipendenti dall’alto valore rendendole disponibili con spedizione a costo molto limitato.
L’idea è nata nel 2017, per affinarla c’è voluto un altro anno. A Fine 2018 ho iniziato a lavorare al sito, il 1° gennaio 2019 ho aperto i canali social e finalmente il 15 maggio 2019 Frab’s Magazines & More (www.frabsmagazines.com) era online. In questo anno e mezzo siamo cresciuti riuscendo a realizzare una bella comunità di “feticisti” della carta.
Cosa ti ha portato a scegliere questo nome?
Frab’s è l’abbreviazione del mio cognome, Frabotta. Cercavo un nome breve, identificativo e facile da ricordare, uno di quei nomi che ti entra in testa insomma e Frab’s mi è sembrato incredibilmente adatto. Ovviamente scegliere questo nome è stata anche una questione di “cuore”. Da che ho memoria, ricordo di aver sempre sentito mia madre chiamare così mio padre e ci chiamiamo così anche tra sorelle. Così ho finito per usarlo come fosse un genitivo sassone all’inglese.
Come è stata accolta l’ idea dagli utenti? In che modo hai raggiunto il vostro pubblico e quale tipo di pubblico vi segue?
Posso dire con una certa soddisfazione che l’accoglienza (e il calore) degli utenti è stato ed è ancora davvero positivo. Riceviamo ogni giorno messaggi e mail in cui ci ringraziano per essere diventati una fonte di ispirazione in un settore di cui pochi parlano, di far arrivare in Italia riviste che non hanno canali di distribuzione qui da noi, parlo di prodotti particolarissimi come Rubbish e Meantime da Singapore o le particolarissime zine destrutturate realizzate da Studio Ori, in Cina.
Il pubblico lo abbiamo raggiunto principalmente grazie ai social, ma non mi piace parlare di pubblico, preferisco il termine community perché siamo davvero una comunità di persone che ogni giorno, virtualmente, si ritrovano su instagram o facebook a parlare di magazine indipendenti. In questa community ci sono tantissimi professionisti (designer, grafici, stilisti, studenti, architetti, creativi) che usano le riviste come fonte di ispirazione per il loro lavoro, ma anche tanti curiosi, collezionisti o appassionati di editoria.
Quale selezione fate per le riviste che proponete? Come venite a contatto con le realtà emergenti e quanto conta lo scouting?
Le riviste che proponiamo devono avere tre caratteristiche: essere indipendenti, quindi lontane da grandi gruppi editoriali o inserzionisti che ne condizionano il contenuto, sperimentali e di altissima qualità. Selezionare dei magazine significa anche dire dei no. Ci sono tantissimi progetti con del potenziale, ma ancora troppo acerbi, amatoriali, perché non basta avere una bella idea per realizzare un bel prodotto. Inoltre, con il mercato della vecchia editoria ormai completamente inceppato qualche arguto businessman della carta ha provato a reinventarsi piccolo editore, con risultati assolutamente posticci e dallo scarso valore.
Lo scouting lo facevamo soprattutto fiere ed eventi per piccoli editori, dove si trovano i progetti dal maggiore potenziale, ma spesso con meno risorse per farsi notare. Adesso, per cause di forza maggiore, facciamo tantissima ricerca online.
Quali sono state, o sono tutt’ora, le maggiori difficoltà nell’aprire e gestire questa attività?
Le difficoltà inizialmente sono state di carattere burocratico, ma quella principale ad oggi è sicuramente di carattere economico. Ci troviamo a operare in un mercato molto piccolo, dove i margini sono davvero risicati e non consento un reale sostentamento a livello imprenditoriale.
L’attività online può allettare, come ha fatto con noi, perché non vi sono affitti di muri da pagare, ma la logistica è un costo che talvolta supera quello di un affitto immobiliare. Ingenuamente siamo partiti pensando di affidare il servizio di spedizione alle poste, persuasi dal costo, ma dopo davvero tanti pacchi persi e rotti ora quello dei corrieri è un costo davvero alto.
Come nasce il Secret Mag Club e quali sono i vostri progetti futuri? Ci sarà un’evoluzione di Frab’s o manterrà la linea guida attuale?
Il Secret Mag Club è il nostro abbonamento mensile a sorpresa, è nato perché, fedeli al nostro obiettivo di diffondere la cultura del magazine indipendente in Italia, volevamo far conoscere quanti più titoli ai nostri lettori, dando loro la possibilità di scoprire riviste che probabilmente da soli non avrebbero scelto. A gennaio abbiamo spedito il nostro diciannovesimo magazine e gli abbonati sono oramai diverse centinaia, un risultato inaspettato che ha piacevolmente sorpreso anche noi.
In futuro continueremo a mantenere questa linea, ma vogliamo portare in Italia sempre più titoli nuovi e proporre, dopo Urbarïum Loci (la nostra prima pubblicazione) nuovi progetti curati da Frab’s Publishing.
Qual è la rivista più sottovalutata e quella più amata nel vostro store?
La più sottovalutata credo sia Pan and The Dream, una rivista pazzesca, prodotta in soli mille pezzi numerati manualmente, che può assolutamente ambire al titolo di libro d’artista. Per ogni numero viene scelta una tematica sulla quale artisti, scrittori e fotografi selezionati producono opere dedicate.
La più amata è BranD che è al primo posto dei nostri best seller 2020 (trovate la classifica sul nostro blog). Si tratta di una rivista di brand design curatissima in ogni dettaglio, dalla fisicità dell’oggetto, che mescola carte e inserti dal formato diverso, ai contenuti di altissimo livello.
Ultimissima domanda, un tuo personale consiglio su una rivista che bisogna assolutamente leggere
Consiglio Meantime perché permette di approcciare un modo di fare editoria molto diverso dal nostro e da quello che siamo abituati a leggere e conoscere. Meantime è una zine che arriva da Singapore e che racconta la cultura di questo piccolo stato attraverso foto d’epoca e racconti personali. Il secondo numero è dedicato alle storie di fantasmi (con diverse accezioni del termine), ed è davvero particolare, con tanto di cover in carta termica.

© Michele Arrabito per Frab’s Magazines
Articolo e intervista di Giulia Panzeri
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