10 cose da fare per imparare a stare (bene) da soli

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10 cose da fare per imparare a stare (bene) da soli

Follettini e follettine, oggi vi voglio parlare di quella solitudine che percepiamo come opprimente dopo una rottura sentimentale. Della solitudine universale ne parleremo in un altro articolo, anche perché se vi dico davvero che cosa penso dell’essere soli, in generale e non in relazione alle sfighe d’amore, beh, potreste cambiare opinione sulla Lady Viova gnomosa che conoscete. Non è il giorno giusto perché questo accada.

Partiamo da un presupposto: io non so come stare da sola.
Per cui dimentichiamoci un articolo illuminante che ci cambierà la vita.
Ma ho sempre affrontato i problemi con le parole, per cui mi sono detta: perché non tentare di scrivere un articolo su come stare da soli? Magari, scrivendo, imparo davvero a farlo.
Non credo funzioni così, e anzi, a essere sincera, non credo funzioni niente.
Però ho deciso di creare 10 tappe di un percorso da seguire, e di provare a rispettarle per un mese.

Spoiler: no, non imparerete in un solo mese a stare soli. E neppure io. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare, e non ho sinceramente tempo per una sfida che preveda di arrivare fino a maggio. Già devo sopravvivere a una pandemia e al clima terribile dell’inverno milanese. Non esageriamo, dai.

  1. LEGGI ALTRI ARTICOLI CHE TI SPIEGANO COME IMPARARE A STARE DA SOLA

Qui arriva la parte più facile. Perché dicono tutto gli altri. Ma perché leggere dieci volte le stesse identiche cose ripetute in modi melensi da persone diverse? Perché evidentemente un articolo solo non ci è bastato, altrimenti non saremmo qui a scrivere o leggere questo. E poi si sa, più leggi le stesse cose e più ti entrano in testa.
E poi cos’altro hai da fare?

  1. MA NO, NON È VERO, HAI TANTISSIME COSE DA FARE

Questo punto seguitelo in conformità del nuovo DPCM, ma spero che chi leggerà questo articolo nel futuro manco saprà cos’è un DPCM. Lo spero per voi, cari amici. In ogni caso: pensa a tutte le cose di cui dici sempre “Non ho tempo per farlo”. Segnatele su un foglio. TUTTE.

Bene. Al posto di perder tempo a pensare al fatto che nessuno ti vuole (pensiero totalmente irrazionale), o in patetici tentativi di riempire il vuoto, comincia a fare proprio quelle cose lì. Sarà un altro tentativo di riempire il vuoto, certo: ma non patetico. E sta tutta lì la differenza. Ma non finisce neppure qui. Puoi fare anche di più. Mai provato con lo yoga? Corsa di cucina? Arrampicata? Beauty routine?

Io punto tutto sulla distrazione. Se sarò capace di distrarmi così a lungo, a un certo punto dirò: Hey, ma allora so stare da sola! Funziona così? Non lo so. In passato mi è capitato di distrarmi così tanto da non fermarmi neppure un attimo a pensare. E non è stata una bella idea. Per questo, devo scrivere anche il punto 3.

  1. CONCEDITI IL DOLORE

Ognuno di noi ha un diverso modo di affrontare il dolore. C’è chi, a un certo punto, semplicemente finge che il dolore non esista. Mai esistito, signori, mai. Va tutto perfettamente bene. No, non va bene. Dillo. Ad alta voce. Dillo a qualcuno. Stai male e devi vivere questo dolore per liberartene.

Sì, lo so, lo so che è estremamente fastidiosa l’idea di concedere a qualcun altro il potere di farci soffrire. Ma noi non stiamo concedendo a qualcun altro il potere di influire su di noi. Stiamo solo concedendo a noi stessi di vivere emozioni assolutamente normali. Non saremo meno forti, non saremo meno saldi, non saremo meno indipendenti se ci concediamo di piangere un po’.

  1. RIDEFINISCI TE STESSO

Quando costruiamo un legame profondo con qualcuno, l’immagine che abbiamo di noi stessi tende a rimodellarsi. Ma non succede solo con le relazioni d’amore, succede con tutto. Qualsiasi cambiamento della nostra vita ha influenza sul modo in cui noi stessi ci percepiamo. È una questione di abitudine: siamo abituati a vivere al centro di una serie di legami, attività… Quando una di queste cose viene meno, ci sentiamo traballanti e incerti. Chi siamo senza quella persona con cui condividevamo tutto da anni? Senza quel lavoro?

Ecco, la sconvolgente verità è che noi esistiamo a prescindere da tutto il resto. Senza voler sminuire tutto il resto, che in fondo è ciò che compone la nostra vita, noi esistiamo prima e dopo quei legami, quelle attività, quei luoghi. Abbiamo solo bisogno di ricordarcene. Come fare?

Un buon esercizio può essere quello di ricordarti chi eri prima. E di cercare di visualizzare chi vuoi essere ora. Gli esercizi di visualizzazione sono davvero importanti, anche se sembrano stupidi a chi non è abituato a farli, ti aiutano davvero a ritrovare nel pensiero un’immagine di te slegata dalla persona che non hai più accanto. Alla fine, ti sentirai meglio, credimi.

  1. SCOPRI COSA TI RENDE FELICE

Sì, anche a me rende felice abbracciare qualcuno, scherzarci insieme, avere intimità, complicità e altre amenità. Ma non è l’UNICA cosa che può rendermi felice. Per cui facciamo lo sforzo mentale. Quali sono quelle attività che ti rendono felice, DAVVERO? A prescindere dal tuo umore, qualcosa che ti fa sentire bene, rilassato, soddisfatta.

Bene. Concentrati su quelle, allora. Dobbiamo capire che la nostra comfort zone esiste, ed è fatta di tante cose che abbiamo costruito negli anni. O di cose nuove che ancora dobbiamo scoprire. Non è stata una persona al nostro fianco a crearla, e non sarà una persona al nostro fianco a distruggerla.

  1. SCRIVI

Ogni volta che ti senti nervosa, arrabbiato, senti i tuoi pensieri ingarbugliarsi in loop, prendi una penna e annota su un quadernino. Tutti i tuoi pensieri. A cosa serve? Alcuni dicono a visualizzare meglio, a metter ordine. A razionalizzare. A sfogare via la negatività. Io dico: serve a stancarti. A una certa ti stancherai, e la stanchezza aiuta sempre a cambiare l’umore, perché semplicemente ti fa addormentare o ti fa talmente annoiare da voler per forza far altro dopo.

  1. CONCENTRATI SUI RAPPORTI CHE HAI 

Tutti abbiamo delle relazioni: amici, colleghi, parenti, cani, non so, decidete voi. Ma cerchiamo di ricordarci che l’amore ha tante forme, che possiamo essere felici grazie ai rapporti che abbiamo costruito e che ancora possiamo costruire. Questo ha un valore immenso, non sottovalutiamolo mai.

  1. ABBI CURA DI TE

Dedicarsi a sé stessi è una cosa misteriosa da fare: quel che significa rimane sempre nebuloso. Scopri quello che significa per te. Dedica tempo a queste riflessioni e queste ricerche. Non pretendere troppo da te stesso, e prenditi cura di te come ti prenderesti cura di qualcun altro che soffre.
Davvero, raga. Vogliatevi bene.

  1. NON SCRIVERE QUEL MALEDETTO MESSAGGIO

Ma è anche inutile che te lo sto a dire, sappiamo benissimo a cosa mi riferisco. O no?
Se capisci benissimo cosa intendo, questa regola fa per te. Altrimenti, pesca un imprevisto e passa al punto 10 senza passare dal 9.

  1. SE NON CE LA FAI, CHIEDI AIUTO

Non siamo deboli o incapaci perché non riusciamo ad affrontare tutto da soli. O perché ci sentiamo dolorosamente soli. Valuta l’idea di chiedere un appuntamento a uno psicoterapeuta. Non mangiano i pazienti. Lo so che avete sentito dire di sì, ma non li mangiano. Ve lo giuro. Se vi interessa sapere qualcosina in più, dell’importanza di andare in terapia ne avevamo già parlato qui.

  1. SCRIVI UN ARTICOLO SU COME IMPARARE A STARE DA SOLA IN 10 TAPPE, e scrivine undici, e tieni traccia del percorso per ogni step.

Questo, folletti miei, è il mio preferito. Mi sono segnata tante cose sotto ogni casellina per darmi forza, e le volte in cui non sono riuscita a seguire i miei stessi consigli, ho cercato di chiedermi perché. In generale è utile per sfogare le emozioni (scrivere, scrivere, scrivere), ma anche per avere una sorta di tabella di marcia che a me dà sempre tanta motivazione (per chi ci crede, sono vergine ascendente vergine).

Non è stato un anno semplice, è un’ovvietà dirlo. Alcuni di noi sono stati colpiti da una solitudine nuova. Altri hanno vissuto solitudini che già conoscevano bene. Le strategie di difesa che avevamo costruito, quest’anno sono crollate su sé stesse. Uscire con gli amici, distrarsi con una fuga improvvisata in una capitale europea, buttarsi a capofitto nel lavoro, iniziare nuovi progetti, instaurare nuovi legami. Tutto è stato diverso. Lo so. Però siamo qui.

Siamo qui e possiamo, ancora, sempre, essere felici.

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