The end is nigh
Così Rorschach milita con il suo cartello in Watchmen.
No, non sarò disfattista, quest’anno si avvicina alla sua fine, semplicemente.
E con lui sappiamo benissimo che tante cose non finiranno, molto è cambiato e cambierà ancora.
Ormai abbiamo la nausea di questo concetto.
Prima cambieremo, poi non cambieremo: da una parte l’illusione di una vacanza che ci avrebbe resi migliori, dall’altra parte la realizzazione che una pandemia non è una vacanza.
E i negazionisti, e i cortei, e i no-vax, no-mask, no-*insert cosa sensata*.
Beh vi dirò, perfino io, paladina del cattivo umore e della furia perenne, mi sono stufata del cattivo umore e della furia perenne.
Quella che sui social che è sempre stata lì, ma ora che la gente esce meno di casa, se la deve prendere con le bacheche degli sconosciuti, o inveendo contro complotti, dittature e noncielodicono vari ed eventuali.
Voglio che ci ricordiamo che il 2020 ci ha portato via tanto, ad alcuni tutto, ad altri meno, ad altri ancora niente: ma sicuramente il mondo sta cambiando e noi dobbiamo essere pronti.
Prima di farlo però voglio che ci ricordiamo sempre di sorridere e ridere.
Non vuol dire sminuire quel che sta succedendo, significa solo, come in ogni tempo drammatico, riuscire a guardare oltre, di lato, sopra, sotto, da qualche altra parte.
Non distogliamo lo sguardo, sappiamo che il nostro occhio tornerà a guardare lì, ma il rischio è di incattivirsi o abbattersi se ci fissiamo solo ed esclusivamente su uno scenario.
E allora se ci pensiamo, questo 2020 ci ha portato tante cose, per esempio, vi ricordate i Golden Globe? Era solo l’inizio di gennaio quando ancora non avevamo idea di quel che sarebbe successo in tutto il mondo. E Ricky Gervais sculacciava in mondovisione tutte le celebrità holliwoodiane che se la sentono tanto per il loro apporto al mondo.
Una sardonica boccata di umiltà che ha fatto sorridere tutti noi comuni mortali e un po’ stringere i denti a Tom Hanks.
Rimanendo in tempi non sospetti, gli Oscar: vi ricordate il discorso delirante di Joaquin Phoenix quando ha vinto la statuetta per il suo Joker? Beh, pensavamo non avremmo mai più smesso sentir parlare di Joker e invece, poi, è arrivato lui.
No non il covid, parlo di Joe Exotic e il suo mullet con Tiger King.
Davvero, mi ha sconvolto.
Comunque, a parte gli scherzi, anzi continuando con gli scherzi ma portandoli da marzo in poi, devo dire che una parte di noi, dell’Italia, del mondo è riuscita a tirare fuori perle e pirla mica da poco.
Pensiamo a tutte le battute, pagine e meme su Conte e le sue bambine o De Luca e i suoi lanciafiamme.
Ci sono cose che poi sono diventate routine e che potevano sembrare assurde, come per esempio i meeting aziendali o le tesi di laurea o le lezioni online dove si è ben vestiti e sistemati dalla cintola in su, mentre pigiami, mutandoni, crocs dalla vita in giù.
Certo, noi nerd siamo rimasti meno sconvolti, la nostra vita era già questa dalla vita in giù.
Poi va beh, ammettiamolo: tutti ci siamo tolti degli sfizi come se ci fossimo improvvisamente ricordati di voler vivere in maniera più attiva la nostra vita.
Ed ecco che tutti diventano abilissimi cuochi con derrate alimentari per tutta la famiglia. Poi tutti sportivi, perché ti voglio vedere a digerire tutta quella roba che hai provato a cucinare, per lo più a base di carboidrati.
E infine non può mancare l’acuirsi di quel male malvagissimo che già pervadeva la rete, con le lauree googlis causa dove tutti sono dottori, infermieri, virologi eccetera, ma non apriamo questo vaso di Pandora altrimenti ne rimaniamo storditi.
A questo l’unico rimedio, rimane sempre l’informazione e la curiosità.
Per concludere l’anno dunque, cosa poteva succedere di meglio che un’escalation di buon gusto, con le scarpe della Lidl che sono diventate sold-out il giorno stesso della loro messa in vendita, e sono passate da meno di 13 euro a oltre 10 mila euro online?
Che mondo meraviglioso che siamo.
Ora servirebbe una conclusione e un buon proposito, o un augurio, o un mantra o qualcosa che saluti il 2020 e accolga il 2021.
Non so come salutarlo questo 2020 a dire il vero, per molti è stato un anno di opportunità, e non c’è da vergognarsene (sempre che queste opportunità non siano state fatte a discapito di altre persone ovviamente), ma magari serve più comprensione.
Una delle cose più importanti che questo 2020 ci ha portato via è la fiducia tra esseri umani: cattiveria, pregiudizi e insulti sono la guerra che fomenta il popolino e di certo non viene dissipata o placata da chi dovrebbe.
Quindi il mio augurio per questo 2020 di spegnersi il più dignitosamente e silenziosamente possibile, per lasciare spazio a un 2021 dove saremo in grado di prenderci più cura gli uni degli altri, senza invidie o gare a chi sta peggio, ma nella semplice e genuina consapevolezza di essere tutti una grande famiglia di Persone.
Buon Anno!
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