Il folletto malato
Care bambine e cari bambini, oggi vi racconterò una storia molto speciale e che in pochi, ve lo posso assicurare, conoscono.
Come sapete, durante il periodo di Natale, per tutto il mese di dicembre, e anche un po’ prima, lassù, dove fa freddo freddone, Babbo Natale e i suoi magici aiutanti, i folletti, si danno un gran da fare. Lavorano tutto il giorno e a fine serata vanno a dormire così stanchi che si addormentano non appena chiudono gli occhi. Nonostante tutta la fatica, però, è il periodo che loro amano di più: c’è un’allegra frenesia in quel costruire, impacchettare e riordinare, nel leggere le letterine e sapere di poter fare qualcosa per la felicità dei bambini. Tutti i folletti, insomma, adorano il Natale. E il giorno di Natale, dovete sapere, è per loro tutti un gran festone. Non si deve pensare infatti che, a causa del loro servizio express di consegna regali, non facciano in tempo a tornare per mangiare tutti insieme davanti al loro grande camino, e per giocare ad Acchiappa il folletto, oppure a Indovina il Babbo. Quanto si divertono! Aspettano tutto l’anno quel magico momento.
Si dà il caso, però, che quell’anno uno di loro, Barullino, si ammalò. Capitava spesso al Polo, a causa del freddo freddone e dei venti ventosi, ma mai era capitato nei giorni di Natale. Barullino si sentiva molto triste, perché non poteva condividere quei giorni importanti con i suoi amici.
In più, quello che segretamente Barullino temeva, era che non sarebbe riuscito a riprendersi in tempo per la grande festa.
I suoi piccoli amici saltellavano attorno al suo lettino portandogli tisane calde e grosse coperte, cercando di rassicurarlo. Ma in cuor loro temevano la stessa cosa.
Arrivò la Vigilia di Natale, e Barullino ancora tossiva tossiva nel suo piccolo lettino.
Babbo Natale lo osservava con espressione pensierosa dalla porta. Come potevano fare? Barullino era così triste… Vedere un folletto triste era così raro che gli si spezzava il cuore. Mentre era assorto nei suoi pensieri, arrivò tutto trafelato Tortello, un folletto paffuto e molto intelligente. “Ho una magica idea!”, disse, e confidò nell’orecchio il suo piano geniale a Babbo Natale.
Così, poco prima di partire nella loro consegna dei regali in giro per il mondo, Babbo Natale e Tortello entrarono nella stanza addobbata di Barullino, e si avvicinarono a lui sorridenti.
“Caro amico, abbiamo trovato una soluzione! Vedrai, se berrai questa pozione, ti addormenterai per le prossime ore, e quando ti sveglierai, sarai guarito! noi saremo appena tornati dal nostro giro e potremo festeggiare tutti insieme, come sempre.”
Barullino non ci poteva credere, e per un attimo si sentì già meglio. Una pozione! Probabilmente l’aveva creata il folletto guaritore, Penicillino. Ovviamente fu d’accordo con il piano e, augurando loro buon lavoro, bevve la sua pozione e immediatamente si addormentò.
Quando Barullino si svegliò, sentì un gran trambusto provenire dai piani di sotto. Un poco stordito, cercò di ricordarsi dove fosse. Poi si ricordò: la pozione! Gli sembrava di aver dormito per giorni interi. Com’era riposato! E come si sentiva bene! Tutto contento, scese dal lettino e si infilò le pantofolone per scendere dai suoi amici e ringraziarli per quella idea.
Appena entrò nel salone grande, tutti si voltarono e fecero baccano: evviva! Evviva Barullino! Evviva il Natale! Lo abbracciarono e risero amabilmente. Vicino al camino, intanto, Babbo Natale osservava i suoi aiutanti e sorrideva.
“Come hai visto – disse a Barullino – siamo riusciti a festeggiare tutti insieme!”
“Vi ringrazio amici miei! Questo è il giorno più bello dell’anno, e sarei stato così triste a perdermelo!”
Mangiarono tantissimo, tutti attorno al tavolone apparecchiato con le posate argentate e i fiocchetti rossi e verdi. La sala era magnificamente addobbata per l’occasione: striscioni dorati, luci e candele profumate. Quanto impegno ci avevano messo i folletti a preparare tutto! Barullino era così sorpreso e così felice! Passarono una serata magnifica. Mai ne fu vista una così.
Ma anche quella serata finì, e tutti tornarono nelle loro stanzette a dormire. La mattina seguente, Barullino si svegliò con calma. Tutti gli altri folletti si erano già alzati dal letto. Sbadigliando, Barullino si stropicciò gli occhietti e con un balzo uscì dalle coperte. Voleva raggiungere i suoi amici per la colazione di Natale. Mentre stava per attraversare la porta, però, lo sguardo gli cadde sul calendario…
Segnava il 27 dicembre.
Barullino sgranò gli occhi. Poi capì. I folletti gli avevano fatto proprio un bello scherzo! Sorrise. Com’era fortunato ad avere degli amici così! In fondo, che importava aver festeggiato un giorno dopo? Per tutti era stato un bel Natale. E lo sarebbe stato anche il 15 di marzo.
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