Il potere degli hashtag – Il caso Johnny Depp
HASHTAG E SCHIERAMENTI
Negli ultimi giorni le pagine Instagram di molte persone che seguo si stanno riempiendo di un nuovo hashtag, lanciato in difesa dell’ennesima celebrità. Succede periodicamente, in realtà, che qualcuno lanci un hashtag che diventi un modo per schierarsi a favore di una causa, o contro qualcosa – o addirittura qualcuno.
Pensiamo ai vari #prayfor quando si verifica qualche catastrofe in qualche zona del Mondo (utilizzato anche da chi di fatto non prega e non crede in Dio); oppure #iorestoacasa che andava di moda nello scorso lockdown. Andando indietro di qualche anno mi viene in mente #jesuisCharlie in seguito all’attentato alla redazione di Charlie Hebdo.
Ma ricordo anche #iostoconVale quando il campione Valentino Rossi era stato penalizzato in seguito a un’infrazione del regolamento ed era stato difeso dai suoi fan, ma anche da chi non seguiva la MotoGP eppure di fronte alla potenza dell’hashtag aveva voluto schierarsi.
Questi sono solo alcuni esempi, che ci possono far pensare da un lato a quanto un hashtag possa portare alla luce alcune questioni: spesso le persone lo vedono senza sapere di cosa si stia parlando e vanno quindi a informarsi. Dall’altro lato, capita che venga utilizzato per schierarsi, anche quando non sarebbe opportuno farlo, senza nemmeno comprendere a fondo la questione.
IL CASO JOHNNY DEPP
Questa volta si tratta di Johnny Depp – che ahimè, devo ammetterlo, è stato una delle mie cotte adolescenziali, avendo amato ogni personaggio da lui interpretato. Ma sappiamo distinguere un personaggio dalla persona che lo interpreta? Johnny è l’uomo dai mille volti e ha fatto compagnia all’infanzia e all’adolescenza di molte persone, soprattutto con l’amatissima saga dei Pirati dei Caraibi, dove interpretava l’unico e inimitabile Capitan Jack Sparrow.
Le accuse
Ma tutto ciò che sappiamo di Johnny, così come di tutte le altre celebrità che possiamo stimare e persino amare, è ciò che viene portato – volontariamente o meno – davanti alle telecamere. Che si tratti di film, interviste o citazioni in giudizio. Perché purtroppo, già da diverso tempo, la star di Hollywood è stata accusata dalla ex moglie di violenza domestica. Una causa sicuramente piena di controversie, che non si è ancora conclusa, di cui probabilmente non potremo mai sapere fino in fondo la verità dei fatti. E proprio per questo motivo, dovremmo forse evitare di schierarci.
La sentenza del Tribunale di Londra
Depp aveva accusato il tabloid The Sun per diffamazione, poiché il giornale lo aveva chiamato “picchiatore di mogli”. La star aveva quindi intentato una causa poiché le accuse che Amber Heard aveva mosso contro di lui non erano ancora state confermate. Tuttavia, il giudice ha stabilito che non c’è diffamazione, poiché le numerose accuse che la Heard ha portato in giudizio, alcune seguite da prove, non lascerebbero dubbi sulla colpevolezza del signor Depp.
Dunque, se anche di fatto non era questa la causa che poteva decretare la sua innocenza o colpevolezza, un giudice ha dato il suo verdetto contro la star, rendendo improvvisamente reale tutto quanto.
La decisione della Warner Bros e la reazione dei fan
Non appena il verdetto ha iniziato a echeggiare anche tra gli studios di Hollywood, la Warner Bros ha deciso di sospendere l’attore dalla produzione del film Animali Fantastici. È stato l’attore stesso, dicendo di accettare e rispettare questa richiesta, ma di continuare a cercare la verità, ad annunciarlo sul suo profilo Instagram. A quel punto la reazione dei fan sui social è stata fuori controllo: insulti alla Warner Bros e ad Amber Heard, da un lato. E l’hashtag #justiceforjohnnydepp dall’altro.
QUALE RISCHIO CORRIAMO?
Ora, ognuna di quelle persone che ha rilanciato l’hashtag o ha insultato la Heard o la Warner Bros, cosa sa veramente della vicenda?
Di certo nessuno di noi era in casa con i due ex coniugi nel momento dei fatti incriminati. Ciò che sappiamo, come dicevo, è solo ciò che è stato portato in giudizio, di fronte alle telecamere. Non possiamo sapere se le accuse siano vere o false – o parzialmente vere ed esagerate – ed è vero che nella nostra cultura legale si è innocenti fina a prova contraria. Ma a parere di un giudice, alcune prove ci sono e bastano per stabilire un verdetto.
Ora, non sono qui a incriminare Johnny Depp e non posso che augurarmi anche io – augurare a lui, ma soprattutto ad Amber Heard! – che si tratti di tutta una farsa. Sarebbe sicuramente molto meglio per tutti. Ma di fronte all’incertezza, davvero vogliamo schierarci chiedendo giustizia per uno e insultando l’altra? Davvero nel 2020, quando tante donne stanno trovando il coraggio di denunciare delle violenze domestiche, vogliamo dare questo messaggio?
Che potrebbero non crederti e insultarti, solo perché il tuo ex marito è molto più simpatico alla gente rispetto a te?
Come ho detto, tutta la questione è piena di controversie e anche Amber Heard è stata accusata dall’ex marito Depp di violenza domestica. Ma un’accusa non ne cancella un’altra. Dunque chiediamoci se sia il caso di schierarsi, di condividere un hashtag di cui un giorno, davanti a nuove prove o nuove evidenze, potremmo pentirci.
Articolo di Giada Taribelli
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