Mimeografo vagabondo – La stampa Do It Yourself

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Mimeografo vagabondo – La stampa Do It Yourself

L’etica del DIY è liberamente associata al punk e a vari movimenti anticonsumisti che rifiutano l’idea che ogni cosa di cui un individuo necessita debba essere per forza acquistata. I mercatini sono pieni di poster e magliette artigianali fatti mano, stampe originali che ci colpiscono dal primo sguardo, ma sapete come vengono realizzati? Il Mimeografo vagabondo questo mese vuole svelare una tecnica di stampa molto diffusa, che possiamo definire quasi la madre del Do It Yoursef: la serigrafia. Ci addentreremo nel mondo della stampa serigrafica con Ciro, fondatore di Associazione Mur, dedita alla divulgazione di questa tecnica alla portata di tutti.

Ma cos’è la serigrafia? È una tecnica di stampa manuale semplice e facile da imparare. L’occorrente base per poter iniziare prevede: un telaio di legno, della seta (o nylon), una spatola di gomma detta racla, inchiostri e un tavolo dove poter stampare. La seta usata anticamente è oggi sostituita dal nylon, che viene teso su un telaio di legno o di metallo. L’immagine si imprime sul telaio tramite un processo fotosensibile che fa in modo di aprire la trama nei punti segnati dal disegno, creando una sorta di stencil, che permetterà all’inchiostro steso sul telaio di passare. Ora è giunto il momento di dare la parola a Ciro, illustratore e divulgatore dell’arte serigrafica.

Come è nata la voglia di creare un’associazione di serigrafia?

Associazione MUR nasce nel 2012 da un’idea mia e di Flavio (cofondatore dell’associazione nda), frutto di una mancata occasione. Dovevamo partecipare a un workshop di serigrafia a Bergamo, che all’ultimo è saltato. A quel punto ci siamo mobilitati per organizzare un corso di serigrafia a Milano, coinvolgendo persone interessate e chiamando un esperto. Da quella prima esperienza abbiamo subito capito che frequentare un workshop non ci bastava, volevamo andare oltre e approfondire la nostra conoscenza, per questo abbiamo deciso di fondare Associazione Mur, con l’idea di portare avanti questa spinta formativa, così da diventare più esperti e potercela cavare da soli.

La nostra associazione culturale è dedicata alla promozione della serigrafia attraverso didattica, eventi, sessioni di stampa e piccole produzioni. La nostra prima sede era in zona Isola (quartiere di Milano che negli ultimi anni ha attirato molto giovani artisti nda), un seminterrato di una galleria d’arte. Siamo partiti creando  workshop di 3 lezioni, con la presenza di un maestro di serigrafia esperto, Andrea Baldelli, che teneva la parte didattica e noi che ci occupavamo della parte logistica come trovare partecipanti e organizzare i materiali.

Con il tempo, a furia di fare corsi e qualche produzione indipendente, ci siamo impratichiti abbastanza da poter portare avanti noi la parte di formazione e fondare un piccolo laboratorio di serigrafia. Piccolo perché Mur non ha velleità di fare il grande service di stampa, il nostro obiettivo è quello di portare avanti l’idea di serigrafia come metodo di espressione DIY (Do It Yourself, fatto da sé).

È stato complicato creare l’associazione?

In realtà è stato abbastanza semplice. Creare un’associazione culturale non è complesso, c’è solo un po’ di burocrazia, lavoro di back office, registrare i soci e fare le assemblee. Per noi è stato un modo di partire, capire come orientarci, non volevamo diventasse un mestiere, ma qualcosa che fosse un piacere e un modo per diffondere cultura. Intorno alla serigrafia c’è molto interesse, è una tecnica semplice e versatile, quindi permette a tutti fin da subito di ottenere un buon risultato.

Il nostro scoglio iniziale è stata l’attrezzatura, investire subito 2.000 euro non è stato semplice, per questo abbiamo creato l’associazione come un laboratorio aperto, spazi e attrezzature a disposizione di tutti i soci, agevolando così chi si sta approcciando alla stampa.

Quali altre iniziative proponete come associazione?

Circa due anni fa abbiamo iniziato a organizzare eventi incentrati sulla serigrafia all’interno del nostro laboratorio. Ogni evento ospitava un grafico/illustratore/designer con cui prima progettavamo un’immagine da stampare a due colori su carta, e durante la serata stampavamo dal vivo il telaio realizzato su zainetti e magliette. La nostra idea principale era quella di creare qualcosa di coinvolgente, confrontarci con l’autore di turno e realizzare insieme qualcosa di speciale.

Noi crediamo nella cultura, in questi eventi si conoscono tante persone diverse interessanti e interessate alla serigrafia, con cui si possono instaurare anche delle collaborazioni lavorative. Capita che in questi eventi si vada in perdita, poiché le spese ce le mettiamo noi, a accezione della carta che ci viene sponsorizzata da Paper & People, il nostro obiettivo è quello di creare una rete positiva di persone con interessi in comune, con gusti diversi ma mentalità simile riguardo a cosa significhi fare e creare cultura.

Abbiamo iniziato con un evento al mese, ma sì è rivelato un po’ problematico dal punto di vista logistico, per cui abbiamo deciso di organizzare un evento ogni 3-4 mesi coinvolgendo tre artisti per volta, questo ci ha permesso di creare un format ad hoc che andasse incontro alle nostre esigenze. Il primo evento di questo tipo è stato con Jacopo Starace, Officina Infernale e Tommy Gun Moretti, tre autori di Progetto Stigma, collettivo di fumettisti fondato da AkaB nel 2017. Per l’evento abbiamo scelto di portare la palette del logo Stigma (rosso, bianco e nero) declinata in tre modalità diverse, una per ogni autore. Il secondo appuntamento di questo format era ormai organizzato quando purtroppo è arrivato il lockdown, per cui abbiamo dovuto fermarci.

Il Covid ha reso impossibile organizzare questi eventi riuscendo a mantenere un certo distanziamento sociale e ad oggi siamo ancora fermi. Abbiamo da poco riaperto il laboratorio e ricominciato a fare workshop, riducendo il numero di persone e svolgendo le lezioni in un’unica giornata, per diminuire i contatti e il rischio di una nuova chiusura. Ci piacerebbe tanto riprendere con gli eventi ma per il momento non è fattibile, è una questione di responsabilità sociale.

Possono avvicinarsi tutti alla serigrafia? Chi frequenta di più i vostri corsi?

La maggior parte delle persone che frequentano i nostri workshop ha a che fare con il mondo delle arti visive, ma partecipano anche studenti, pensionati e impiegati d’ufficio, insomma gente di tutti i tipi. La cosa che accomuna tutti è l’interesse per il mondo della grafica. Di base chi partecipa lo fa per potersi stampare la propria maglietta, una delle applicazioni principali della serigrafia.

Capita a volte di incontrare ai mercatini gente che è ha frequentato i nostri corsi, che ha continuato come hobby o come lavoro secondario a stampare e vendere le proprie produzioni. È una cosa che fa sempre molto piacere, perché non tutti quelli che passano da noi poi proseguono, qualcuno torna per chiedere consiglio, altri diventano autonomi e alcuni vengono per utilizzare i nostri macchinari. Mi piace sapere che ho fatto qualcosa che non si è perso con la fine del laboratorio, ma è andato oltre, dando uno sbocco nella vita lavorativa e privata delle persone.

Quando terrete il prossimo workshop?
Sabato 24 ottobre, nella nostra sede di Milano in via Conegliano 7, dalle 10 alle 16. Nell’era pre-Covid il corso era suddiviso in tre lezioni serali, ma viste le disposizioni e l’incertezza sul futuro, preferiamo condensare tutto in un’unica giornata. Introduzione alla serigrafia, prove di stampa, realizzazione del proprio soggetto, incisione del telaio, queste sono le attività concentrate del workshop.

Un consiglio per chi si vuole approcciare alla serigrafia?

Il sito italiano CPL Fabbrica è un ottimo strumento di partenza, è un service per materiale serigrafico che ha un forum molto attivo e presente, utilissimo per chiedere consigli e informazioni, sono molto bravi e gentili. Sicuramente frequentare un laboratorio ti fa entrare nel vivo della stampa e il contatto con persone di esperienza è utile. Per il resto bisogna provare, provare e provare. Anche per noi le prime volte sono state difficili, avevamo in mente cose che all’apparenza sembravano semplici, ma che si sono rivelate complicate. Solo con l’esperienza si acquisisce maggior sicurezza.

Per concludere, hai degli artisti di riferimento del mondo della serigrafia da consigliare?

Il lavoro legato ad Andrea Baldelli con lo studio di serigrafia Corpoc di Bergamo, che ora ha chiuso. Ho imparato insieme a lui, per cui gli sono debitore.
Lo Studio Le Raclet di Berlino, fanno cose molto interessanti e sono specializzati nella stampa su carta e su grandi formati, poster giganti con tanti colori, ammiro davvero il complicato lavoro che c’è dietro a queste produzioni.
A Milano c’è molta gente attiva con la serigrafia, il primo nome che mi viene in mente è lo studio Presspress, sono specializzati nella produzione editoriale, spesso combinano serigrafie e risograph, hanno un gusto molto attuale e sono molto attenti alla grafica editoriale.

Articolo e intervista di Giulia Panzeri

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