Origami Modulari – modulo a 4 triangoli

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Origami Modulari – modulo a 4 triangoli

Vi ho già parlato di Origami fra queste pagine digitali, potete recuperare qui l’articolo in questione. Oggi vi propongo la sua versione geometrica, l’origami modulare!

L’origami modulare consiste nel piegare un certo numero di fogli nella medesima forma, i moduli appunto, che poi vengono incastrati fra loro in modo da formare delle costruzioni geometriche regolari. Applicando questa tecnica si possono ottenere figure d’incredibile fascino. La tecnica modulare è un’invenzione relativamente recente, ma dalle origini probabilmente antiche. Il primo modello di cui si fa menzione è datato 1734, ed è un cubo indicato come “forziere magico del tesoro” o, nel temine giapponese, tamatebako, che può esser aperto da ogni lato ma si sviluppa secondo un particolare gioco di incastri (l’oggetto è mostrato in una stampa dell’epoca in un libro di Hayato Ohoka).

Ci sono poi particolari figure realizzate con l’ausilio di colla o fili, come i cosiddetti kusudama, sfere di fiori di carta note anche come sfere medicinali, e tradizionalmente legati alla cultura giapponese antica, dove ad esempio erano utilizzati con gli incensi. Alcuni considerano i kusudama i precursori degli odierni origami modulari. Tuttavia, si differenziano da questi ultimi proprio perché i vari moduli vengono fissati tra loro.

La tradizione cinese e quella giapponese presentano comunque differenti modelli e tipologie di origami modulare. Modelli più recenti sono nati negli Stati Uniti dagli anni’60 in poi, grazie alla perizia di origamisti di tutte le nazionalità che hanno reso nuovamente popolare quest’arte, portando alla nascita di nuovi e numerosi diagrammi di figure. Ritroviamo poi anche il cosiddetto “Origami macro-modulare”, nel quale le strutture sono formate da sotto strutture.

Tramite l’origami modulare si realizzano soprattutto strutture geometriche solide. Fra le più famose e amate fin dall’antichità vi sono i solidi platonici, così chiamati per la loro apparizione nel Timeo di Platone, dove il filosofo ateniese descrive i cinque poliedri regolari e le loro proprietà, assumendoli come forme dei quattro elementi. Se volete saperne di più seguite questo link fino all’articolo Solidi platonici, altrimenti, se siete ansiosi di costruirli continuate a leggere!

Ora passiamo alla pratica!

I solidi platonici sono 5: Tetraedro, Ottaedro, Icosaedro, Esaedro (più comunemente noto come “Cubo”) e il Dodecaedro. Se volete saperne di più su queste forme geometriche ne parlo in questo articolo di approfondimento.

Oggi vedremo insieme come realizzare dei moduli origami a facce triangolari, con i quali creare Tetraedro, Ottaedro e Icosaedro.

Questi moduli vanno sempre realizzati a coppie, due moduli simmetrici, divisi in 4 triangoli equilateri ciascuno, ogni triangolo dovrà incastrarsi con un secondo triangolo di un altro modulo, in modo da formare vertici da 3, 4 o 5 triangoli.

Il foglio di partenza ha le proporzioni di un foglio A4 (il formato delle stampanti per intenderci) se volete fare dei solidi più piccini basterà tagliare a metà il foglio, o nuovamente a metà la metà… e così via.

 

Ora che abbiamo visto come si realizzano i moduli possiamo cominciare! Per creare il Tetraedro ci servono solo 2 moduli, ricordandoci che ogni vertice vedrà l’incontro di tre facce triangolari.

 

Per realizzare l’Ottaedro serviranno invece 2+2=4 moduli. Ogni vertice sarà creato dall’incontro di quattro triangoli. Montiamo i moduli a due a due, e poi le due metà fra loro.

 

L’Icosaedro è il più complesso di questi solidi, il montaggio avviene da 5+5=10 moduli. Per aiutarsi nella prima fase di montaggio dobbiamo usare un po’ di colla per non impazzzire. Anche in questo caso montiamo i moduli uguali fra loro a formare due vertici opposti. Ad ogni vertice troviamo cinque triangoli. Una volta creati i due vertici principali si sceglie un altro vertice e si cerca di chiuderlo con le ali ancora libere. Sembra complicato, ma una volta compresa la forma che si vuole ottenere i triangoli cominciano a coincidere naturalmente e basterà solo infilarli nelle taschine sottostanti, non sarà nemmeno necessario utilizzare la colla in questa fase poiché il solido chiudendosi rimane naturalmente compatto.

 

Spero che questo modo di studiare in modo pratico i solidi platonici vi abbia incuriosito! Il mese prossimo vi proporrò un diverso tipo di modulo per realizzare il cubo e il dodecaedro!

 

Baci

G.

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