Due Italiani alla corte di Osamu: 3 domande a Carlo Lauro e Roberto Megna

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Due Italiani alla corte di Osamu: 3 domande a Carlo Lauro e Roberto Megna

Nella vita di un artista capita che, dopo anni di progetti impegnativi e ingaggi acquisiti qua e là per poter guadagnare della propria arte e elevare la loro tecnica artistica, arrivi finalmente “l’Occasione” della vita. Quel momento in cui tutti gli sforzi e l’impegno vengono ripagati con un premio che assume varie forme, non necessariamente una medaglia o un assegno in denaro, ma anche un riconoscimento speciale e un onorificenza che rappresenti il raggiungimento di un obiettivo tanto sognato e l’inizio di un nuovo viaggio.

Questa volta, “l’Occasione” ha bussato alle porte di Carlo “Cid” Lauro e Roberto Megna.

Il nostro Carlo non avrebbe bisogno di presentazioni, ma facciamo le persone professionali: classe 1985, talentuoso e simpatico disegnatore figlio della splendida Calabria, Il buon Cid è un artista più che prolifico nel suo campo: Dal 2015 collabora con ProGlo Edizioni, pubblicando opere come The Last Fap, L’Anello dei Signori, P come P*****ta e Fear The Last Fap. Mentre nel 2016 disegna le divertenti avventure di 2Noobs and 1000 Gold per No Lands Comics, collaborando anche con Shockdom per L’Ultimo Spettacolo, scritto dal nostro megadirettore galattico Rinoceronte, realizzando numerosissime vignette per Niente Da Dire. Inoltre, assiste Giacomo Bevilacqua nella realizzazione dei colori di A Panda Piace… e collabora con Magic Press come disegnatore e colorista.

Ma dove c’è Carlo, giunge anche Roberto Megna, classe 1986, scrittore, sceneggiatore e anche colorista, quando l’occasione lo richiede. Il suo sodalizio con Carlo è lungo ben sette anni, partito nel 2013 con la realizzazione di Dick & Cok, spassoso fumetto che dà il nome anche alla loro unione artistica. Suoi sono i testi delle opere sopracitate ( a parte L’Ultimo Spettacolo, di cui collabora come colorista.) alla quale si vanno ad aggiungere il Detective CogLION,  strisce auto prodotte su Facebook su un detective strampalato e Space Mess, sempre prodotto con Carlo per la casa editrice Prospettiva Globale. Inoltre, Roberto è insegnante all’Accademia del Fumetto di Reggio Calabria, dove lui stesso ha intensificato i suoi studi artistici.

Ma qual è l’opportunità che ha bussato alla porta dei due? Semplice: una meravigliosa nomination al premio culturale Osamu Tezuka, prestigioso premio per autori emergenti creato da Shonen Jump in onore del dio dei Manga, che quest’anno compie la sua 100esima edizione, creando una sezione particolare dedicata ai fumettisti di tutto il mondo, nella quale Carlo e Roberto si sono ritagliati il loro spazio grazie a Ghostgun, ultima loro fatica ambientata nel polveroso mondo degli spaghetti western con un tocco di fantasy e l’umorismo tipico delle loro produzione fumettistiche. Tutto con uno stile manga inconfondibile. Potete trovare e leggere il geniale manga cliccando qui su questo link: https://medibang.com/book/8f2008290021007800014536349/view/?fbclid=IwAR0IecMww0KP0sBU53gmbwBdlO8RLGDG1iqpm3YnHnZk6IachC3PlDZAJSA

Abbiamo sfidato a duello i due artisti, con le nostre classiche 3 domande pronte nella nostra fondina!

 

NDD: Com’è nato il progetto “Ghostgun”?

ROBERTO: Era parecchio tempo che avevo voglia di scrivere una storia a tema western, un genere che mi ha sempre affascinato. I primi dettagli di questa storia mi erano già balenati in mente un annetto fa e parlandone con Carlo già la immaginavamo come uno shonen manga. Quando abbiamo saputo del contest è stato quasi un segno, così ci siamo impegnati per realizzare Ghostgun nel minor tempo possibile.

CARLO: Dall’amore di Roberto per i film Western. Mi consigliò di vedere “il mio nome è nessuno” con protagonista Terence Hill e lì nacque tutto. La storia dell’eroe/bandito, del protagonista e di Morrycoon (tributo al compianto Morricone).

NDD: la nomination al Tezuka manga awards è un traguardo ambito da molti mangaka nipponici e non, essendo un riconoscimento importante per la propria carriera e dona anche la possibilità di mostrare il proprio talento al mondo fumettistico. Come ci si sente ad aver raggiunto un tale obiettivo?

ROBERTO: Sapevamo che ci sarebbe stata tanta competizione ma ci siamo comunque lanciati in questa avventura con tanta voglia di metterci alla prova. Per noi è stato uno stimolo incredibile anche il solo fatto di poter partecipare a un contest importante come questo. Per i risultati ci vorranno ancora mesi ma comunque vada siamo estremamente soddisfatti di ciò che abbiamo tirato fuori e non vediamo l’ora di poter portare avanti una storia che ha ancora tantissimo da raccontare.

CARLO: Ci si sente stanchi. (ah ah ah) in un mese siamo riusciti a scrivere, sceneggiare, disegnare e letterare 54 tavole più cover. Abbiamo sudato su ogni tavola, il progetto lo amiamo entrambi e il tutto ci è entrato dentro come un fulmine. Questa è stata un’occasione più unica che rara. Il premio, aperto per la prima volta (e forse l’ultima) al mondo intero ha dato la possibilità a tantissimi amanti del genere di sfornare opere e farci scoprire tantissime storie. Pensare di essere tra le migliaia di autori in gara è faticoso a livello mentale e stimolante allo stesso istante.

NDD: cosa vi lascia senza Niente Da Dire?

ROBERTO: La speranza di riuscire a raccontare tutto attraverso le nostre storie, in modo da non dover più dire nulla a voce, ché sono pigro e parlare mi costa parecchia fatica.

CARLO: Sapere che tra i Giudici ci saranno Toriyama, Oda e Inoue. Che ansia.

Sono davvero le matite più veloci del West! Auguriamo ogni fortuna a Carlo e Roberto, e stappiamo lo spumante con loro per festeggiare questo splendido traguardo!

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