Tre motivi per NON smettere di giocare
Vi faccio una semplice domanda: siete dei giocatori?
Dedicate abbastanza tempo, durante la vostra quotidianità, al Gioco?
Spesso, da adulti, di fronte a questa domanda ci sentiamo straniti e tendiamo a porci sulla difensiva. Qualcuno potrebbe alludere ai mille impegni dell’agenda e affermare che non ci sia spazio per giocare, anche se gli piacerebbe farlo. Altri potrebbero invece sostenere che sia una perdita di tempo, o – peggio – qualcosa da bambini.
IL GIOCO NELLA NOSTRA SOCIETÀ
Quando siamo piccoli il gioco è al centro delle nostre giornate. Viviamo ogni momento attendendo trepidanti che arrivi l’ora della ricreazione, o l’uscita dalla scuola, per poterci dedicare ai nostri giochi preferiti, spesso giochi di movimento – nascondino, ce l’hai, giochi con la palla ecc. – e di immaginazione – quelli in cui interpretiamo un ruolo in una storia improvvisata.
Poi, crescendo, dedicarsi a simili attività diventa qualcosa di cui vergognarsi o sentirsi in colpa, così ci dedichiamo a giochi diversi, pensati per persone più grandi: videogiochi, giochi di società, applicazioni sul cellulare, giochi di carte o scacchi. Fino a quando qualcuno ci convincerà che anche quel passatempo è qualcosa di inutile e che dobbiamo impegnarci in altre attività più proficue. Così inizieremo a giocare saltuariamente e a dimenticarci quanto fosse divertente farlo; a considerarlo qualcosa di infantile, a relegarlo al mondo dei bambini.
STUART BROWN
Stuart Brown, psichiatra e fondatore dell’Institute for Play in California, ha studiato gli effetti che il gioco ha sulla mente umana e sul suo sviluppo. Non solo ha scoperto e sostenuto i numerosi vantaggi che il cervello può ottenere dall’attività ludica, ma si è anche detto preoccupato degli effetti che l’astinenza dal gioco può provocare alle persone. Brown – avendo confrontato lo sviluppo del gioco anche con altre specie animali – ritiene che giocare sia qualcosa di fisiologico, tanto da paragonarne l’assenza nella vita di una persona alla malnutrizione e alla disidratazione.
Ispirandomi al suo libro “Gioca!”, voglio darvi, oggi, tre buone motivazioni per cui dovreste riportare il gioco all’interno delle vostre giornate. E non parlo solo di qualche serata al mese con gli amici, ma di uno spazio quotidiano dedicato all’attività ludica, anche molto semplice.
1. Giocare aumenta la capacità di memorizzazione e apprendimento.
In generale, è stato dimostrato con diversi esperimenti che chi gioca di più ha un cervello più sviluppato e che l’apprendimento è memorizzato in modo più duraturo quando viene appreso attraverso il gioco. Ci sono infatti anche studi sperimentali che utilizzano il gioco come prevenzione o terapia di malattie degenerative del cervello – quelle che intaccano, appunto, la memoria.
2. Giocare stimola la creatività aumentando la capacità di innovazione.
Diverse aziende e società – come Google – utilizzano metodi ispirati ad attività ludiche per stimolare i loro dipendenti E fare in modo che si sentano in un clima rilassato e in un mood divertente per avere una maggiore libertà di espressione e quindi più possibilità di innovazione.
3. Giocare insieme solidifica le relazioni.
Persino quando si tratta di giochi competitivi e tendiamo a prendere sul personale le sconfitte. Dagli studi di Brown, molte coppie in crisi ritrovano la complicità e l’intimità quando riescono a giocare assieme – a partire dai semplici scherzi, fino a partecipare assieme a giochi come quiz o sport.
RITROVARE IL GIOCO
Provate a pensare alla domanda che vi ho fatto all’inizio. Se vi siete resi conto di non giocare abbastanza durante la vostra quotidianità e di essere troppo presi da impegni e responsabilità, regalatevi l’occasione di ricominciare a farlo. Cominciate a scherzare di più; a giocare con il vostro partner, con i vostri figli, o con i vostri amici! Mettetevi attorno a un tavolo con un gioco di società o provate i giochi di ruolo. Se siete in spiaggia, o su un prato, provate a fare una ruota, una capriola. Prendete dell’acqua e iniziate una battaglia.
Provate a sentirvi per un attimo come quando suonava la campanella e correvate a casa dei vostri amici a divertirvi.
Lo ritroverete. E poiché il gioco produce assuefazione, non potrete più farne a meno.
Giada Taribelli
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