Cercando Alma-Omaggio a Franca Valeri
Tuuuuu….Tuuuu…tuuuu…Click!
“Pronto? Scusi ma con chi sto parlando? Ah lei è la Signorina Snob! Buonasera, sono l’Attore Novizio…come”mai sentito nominare”? L’Attore Novizio, lo straordinario attore che si barcamena per sopravvivere nel meraviglioso mondo della recitazione, fiero redattore di Niente Da Dire, conosce? …no, signorina è soltanto un nome simbolico, in realtà sappiamo parlare benissimo. Sì. Sì, certo capisco. No, non vendiamo enciclopedia, signorina! Siamo una redazione di divulgazione culturale. Le dico che non vendiamo enciclopedie, per piacere, non insista!! Sì, mi scusi…ha ragione….ha ragione, non dovevo alzare la voce.
Senta mi perdoni se la interrompo ma vorrei parlare con Alma, se possibile. Non è in casa? Ohibò è dove posso trovarla? Ah, devo chiamare la Sora Cecioni? Sicura che la trovo lì? No, certo non dubiterei mai di una signora dell’alta borghesia come lei. “Signorina”mi scusi, mi scusi ha ragione! Non volevo offenderla! Grazie infinite per l’informazione! Arrivederci!”
Tuuuuuu….Tuuuuu….Tuuuuu…Click!
” Pronto? Lei è Sora Cecioni? Salve…no, non sono mammà, signora, sono l’Attore Novizio! …lasci perdere, non è importante che mi conosca o no. (sigh!) ecco, ho saputo da fonti attendibili che Alma è in loco lì nella sua abitazione. …Non ha capito? Oh mi scusi, aspetti che riformulo in un linguaggio più consono. Dunque: ‘na pischella borghesuccia m’ha detto che da te ce sta Alma, che me ‘a po’ passà? Meglio? …non sa se Alma in casa? Ma come fa a non saperlo? Come? E’ tutto il giorno che sta in salotto e non può muoversi da lì perché ha una permanente da urlo che non la fa passare attraverso le porte? beh…sì, capisco è difficile muoversi con una simile capigliatura. Senta, ha provato a chiamarla? Ecco ci provi. …magari senza urlare nella cornetta, per favore.
Non c’è? Oh accidenti…lei per caso sa dove può essere? A casa di chi, scusi?? Wilhelmina Bertha Packard?? Sì, sì mi pare di conoscerla! La ringrazio per l’informazione! Sì, tante care cose a lei!”
Tuuuu…Tuuuu…Tuuuu…Click!
“Pronto? Parlo con Wilhelmina Bertha Packard? Ah salve! Sono l’Attore Novizio! Come, prego? Mi perdoni ma non la sento, è come se lei stesse dentro un sottomarino o qualcosa di simile…Come “è così?” Lei vive in un sottomarino? …Sta inseguendo un mostro marino gigantesco?? Oh santi dei!! Mi spiace se la disturbo in un momento così delicato, signora, ma io starei cercando Alma! Sì, esatto! Mi hanno detto che era lì da lei? Non avete nessuna Alma a bordo? Oh capisco…Non sa dove posso rintracciarla? No, non penso sia finita ad Atlantide, o almeno lo spero! Sì…sì….ah, sa dove abita?? Certo! Certo la chiamo di sicuro!! Grazie mille signora Wilhelmina e buona fortuna con il mostro marino! Signora Wilhelmina? Signora? Ohibò, è caduta la linea…”
Tuuuuu…Tuuuu…Tuuuu…Click!
“Pronto? …Alma, sei tu?”
Alma…tu ed io non ci siamo mai conosciuti, non ho mai avuto l’onore di poterti incontrare, anche se lo desideravo fortemente: tu sei stata una figura molto importante per me e il mio mestiere. E’ da quando ero piccolo che ti vedo in televisione e mi facevi sempre ridere con le tue voci strane e la tua espressività così marcata. I tuoi sketch di Sora Cecioni, la Signorina Snob e Cesira la Manicure hanno fatto ridere a crepapelle mia nonna, mia madre e, con loro, un’intera generazione di attori e attrici che ti seguivano in tv, alla radio, al cinema con lo spettacolare Totò e l’immenso Alberto Sordi, e ovviamente a teatro. Le tue commedie pungenti e ironiche, avanti anni luce come simbolo divertente e arguto della donna italiana che cambiava assieme al suo paese, si emancipava e prendeva coscienza di sé come non una “madre del focolare” ma capace di poter afferrare i suoi sogni senza alcun pregiudizio ed essere uguale all’uomo, in tutto e per tutto.
Qualche settimana fa hai compiuto cento anni, cent’anni di una vita vissuta rimanendo sempre se stessa di fronte ad ogni avversità, senza mai mollare il colpo. Anche di fronte al tuo status di “figlia borghese” che ti stava un po’ stretta e alla quale non hai perso tempo nel deridere. Hai tenuto la testa alta anche davanti a quelle orrende leggi razziali che hanno portato via i tuoi affetti e provando a toglierti anche la dignità; per non parlare degli orrori della guerra che stava cancellando ogni singola speranza. Tu quella speranza l’hai tenuta viva e sei sopravvissuta stoicamente per un secolo. Uno splendido secolo di vita che hai riempito con la tua irriverente firma.
Mi hai dato speranza, Alma. Tu fai parte di quei attori e attrici che ispirano i miei passi, mi fanno credere di potercela fare, di riuscire con le mie forze a ritagliarmi un spazio in questo vasto mondo chiamato teatro. Giusto per poter dire “C’ero anch’io.”. Mi sarebbe piaciuto dirtelo di persona, ma non avrò mai questa occasione. Perciò ti ho scritto questo omaggio, affinché possa rimanere per sempre impresso nella memoria di coloro che lo leggeranno. Se lo faranno, magari lo rileggeranno ad alta voce e tu potrai sentirlo, lassù, tra i brusii dei camerini colmi dei tuoi amati colleghi, in cui ti starai sicuramente preparando per andare in scena.
Mi raccomando, stendili tutti, Alma…Fagli vedere chi sei.
A nome di tutta la redazione e di tutti gli attori e le attrici, novizi e novizie, che ti hanno tanto amato: grazie di tutto,Franca.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.