Oltre l’arcobaleno, i colori che non tutti vedono

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Oltre l’arcobaleno, i colori che non tutti vedono

Questo Pride è molto diverso da come ce lo aspettavamo, ed ogni giorno che passa lo rende sempre più fuori da qualsiasi aspettativa avessimo avuto ad inizio anno. È un periodo di incertezze e grandi cambiamenti, e tutti siamo chiamati a supportare gli altri, e a supportarci, per ciò che è giusto.

In un vortice di doveri e responsabilità, è facile sentirsi persi, chiedersi quale sia davvero il nostro posto nel mondo, e se per caso il nostro ambiente non è particolarmente accogliente, tutto questo diventa ancora più difficile. La nostra community, la community LGBTQ+ è stata fondata su valori di giustizia, uguaglianza e rispetto per tutti i membri, ma purtroppo nel corso degli anni non sono stati pochi i conflitti interni, volti ad escludere interi gruppi di persone, negando ciò che spetta di diritto ad ognuno di noi. Ognuno dovrebbe sentirsi accolto, compreso e supportato all’interno di questa grande e diversificata realtà, perché tutti noi abbiamo un unico scopo: far capire al resto del mondo che tutti dovrebbero avere gli stessi diritti, in tutti i campi.

La nostra community è stata fondata grazie alle ribellioni delle donne trans di colore, contro la brutalità del mondo (bianco ed) etero, che imponeva a tutti di entrare in scatole rigorosamente separate, ma l’umanità non è mai stata fatta per essere inscatolata.

In questo momento, mi sembrava giusto ricordare a tutti voi che avete il diritto di esistere come voi stessi, in particolare quelle identità che ancora troppo spesso vengono lasciate fuori. Perché nessuno deve restare solo. Iniziamo dall’acronimo.

Per tutti i miei amici Bisessuali, non siete “praticamente gay” né “praticamente etero” siete liberi di amare senza timore di sembrarlo, e assolutamente nulla della vostra identità è “inerentemente transfobico”

Alle persone Trans, non siete costretti a completare la transizione, né ad omologarvi a dei canoni arbitrari e irrealistici. Qualsiasi sia il punto in cui siete nel vostro cammino, siamo fieri di voi.

Alle persone Trans non-binarie. Non permettete a nessuno di dirvi che dovreste scegliere il “genere opposto” è una bugia. In qualsiasi modo scegliate di presentarvi, siate assolutamente fedeli a voi stessi.

Pansessuali, non vi piace il pane né le padelle (o forse sì, il pane non è male e Rapunzel insegna a temere le padelle) e la vostra identità non è bifobica.

Ai Polisessuali, non dovete spiegazioni dettagliate a nessuno su quali generi in particolare vi piacciano, e la vostra identità non è ridondante.

A tutti coloro che si identificano nello spettro Aromantico: nessuno di voi è un robot, né meno umano rispetto agli altri. La vostra capacità di amare e rispettare gli altri non è seconda a nessun altra. Non siete freddi né irrispettosi, e finché vi sarà rispetto reciproco, le vostre relazioni saranno perfettamente sane. L’amore romantico non è tutto nella vita.

A tutti coloro che si identificano nello spettro Asessuale: siete perfettamente umani con tanto di Certificato di Autenticità (non chiedetemi dove si trovi, non ne ho idea) non siete frigidi né irrispettosi, e finché il dialogo e la comprensione reciproca saranno parte delle vostre relazioni, andrà tutto bene. La vostra intimità fisica non è affare degli altri, né è dovuta. Il sesso non è ciò che ci rende umani. Semmai, gli umani sono l’unica specie capace di cucinare, chi vuole un po’ di torta?

Non-binary: non siete confusi, né “meno trans” di altri che come voi non si identificano col loro genere di appartenenza. Qualsiasi cosa decidiate di fare del vostro corpo, qualsiasi sia il modo in cui vorrete presentarvi, è una vostra scelta consapevole, e solo vostra.

Agender: non siete strani né complicati, semplicemente i canoni e i ruoli di genere non hanno nessun senso ed avete tutto il diritto di tirarvene fuori, se lo credete opportuno.

Demigender: woop woop! Completamente super ok! Non c’è niente di strano nell’identificarsi solo parzialmente col vostro genere di nascita.

Genderfluid, Gendeflux, Genderqueer e multi-genere: non uno di voi, nemmeno uno, ha le idee poco chiare. Le vostre identità sono dannatamente valide, e non permettete a nessuno di dirvi il contrario. Prendete esempio dalle righe sopra e via di padellate in testa.

Alle persone Poliamorose: non siete egoisti né ingordi, e finché tutti i componenti delle vostre relazioni sono informati e consenzienti, non c’è niente di male. La monogamia è un costrutto, e come tale non va bene per tutti.

Ai nostri amici Intersex: nessuno dovrebbe mai più permettersi di toccare il vostro corpo senza il vostro consenso. La strada è ancora lunga, ma non ci fermiamo. Non siete soli.

Per gli Intergender: la vostra esperienza come persona Intersex è parte di voi, avete tutto il diritto di indentificarvi con un genere che è strettamente legato alla vostra storia.

Per chi ha scelto per sé parole ed identità meno mainstream: non c’è niente di male ad avere una definizione poco conosciuta, o personale. Faccio il tifo per voi.

Per chi preferisce identificarsi semplicemente come Queer: you rock. Queer non è una brutta parola, e a maggior ragione abbiamo il diritto di reclamarla come parola di identità e potere su chi cerca di opprimere tutta la community. Se la vostra identità non fa del male a nessuno, dateci dentro.

Per tutti coloro che preferiscono lasciare le etichette a qualcun altro: non c’è niente di male in questo, siate fieri di voi stessi. Ma non dimenticate quanto possano essere utili a chi si sente solo e disperso, quanto siano utili a trovare parole per descrivere quello che si prova e persone pronte a dare supporto. Siateci sempre per chi non sa ancora quale possa essere il suo posto.

Per chi ancora non è sicuro: non fatevi spaventare da tutte queste parole. Le “etichette” possono essere messe, tolte, cambiate, finché non ci si sente a proprio agio con sé stessi. Siete liberi di usarle come preferite, finché vi saranno utili. Troverete persone amiche pronte ad aiutarvi nella vostra ricerca.

Ultimo ma non per questo meno importante: nessuna, e dico nessuna identità queer è “una roba da bianchi” culture da tutte le parti del mondo e di tutti i colori della pelle hanno avuto per sé identità e generi non binari, prima che la cultura bianca diventasse predominante. Se la vostra pelle non è bianca, avete tutto il diritto di identificarvi nella community LGBTQ+. Senza di voi, non avremmo avuto né Stonewall né niente di tutto quello che abbiamo oggi.

Per tutti coloro che non si sentono a loro agio nella community: vi capisco e non c’è niente di male.

Per tutti quelli che non ho nominato: non vi ho dimenticati, forse ancora non conosco i vostri nomi, ma non vi negherò mai una mano pronta a sorreggervi.

Gay, Achillei, Saffiche e Lesbiche, non prendetevela a male: non siete assolutamente meno importanti di altri, e per chi di voi è nonbinary, non siete meno validi, be proud. Non c’è niente di sbagliato nell’essere sé stessi. Questo testo non vuole assolutamente lasciarvi indietro. Ma sapete tanto quanto me che la narrativa mainstream ed etero preferisce le relazioni omosessuali (rappresentate in modo stupidamente problematico! Vi meritate molto meglio) a qualsiasi altra cosa relativa alla nostra community. Lavoriamo insieme per cambiare tutto questo. Dovremmo avere tutti lo stesso spazio e ricevere lo stesso rispetto, ho fiducia nelle vostre forze.

Ai nostri Allies, che siano famiglia, amici o perfetti sconosciuti: grazie per esserci. Continuate a sostenerci, tutte le battaglie hanno un senso.

Spero di avervi portato un minimo di conforto per i vostri momenti di incertezza. Nessuno di noi dovrebbe essere lasciato indietro, e continuerò a fare del mio meglio perché smetta di succedere.

Voglio bene a tutti voi, quest anno niente parate, ma non dimenticate che non siamo soli.

Vostr* Rowan Murasaki Murdock.

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