Night Call, un'avventura noir tra le strade di Parigi

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Night Call, un’avventura noir tra le strade di Parigi

L’atmosfera notturna ha sempre un che di magico e misterioso. In quest’ultimo periodo mi sono trovato spesso a vivere molto di più la notte rispetto al giorno: un po’ per l’insonnia e un po’ perché ero già abituato prima. E’ la calma della notte che mi permette di pensare meglio e aumentare la produttività. Ad accompagnarmi in queste lunghe notti ci sono stati diversi videogiochi. Fra questi, non posso esimermi dal citare Night Call: un’avventura grafica del 2019 sviluppata da MonkeyMoon e Blackmuffin che attinge a piene mani dal genere noir, realizzando un videogioco dai toni cupi e affascinanti.

La premessa da fare con questo tipo di avventure grafiche è sempre la solita: si tratta di giochi dal ritmo e dalla struttura profondamente diversa dagli altri. Non ci si deve aspettare un frenetico action o delle meccaniche troppo complesse, ma un’avventura lenta e con un gameplay minimale, pensato appositamente per dare risalto al plot di riferimento.

Il giocatore è chiamato ad interpretare un tassista notturno. Nell’avventura iniziale il protagonista, dopo essere stato aggredito a morte da uno spietato killer noto come The Judge, si risveglia dal coma e si rimette dietro al volante. Una detective della polizia però ci pone davanti due strade: aiutarla a trovare il killer oppure andare in galera con l’accusa di esserlo. Cercheremo gli indizi ascoltando la radio, leggendo i giornali o parlando con più di 70 persone che saliranno sul sedile posteriore del nostro taxi, interagiremo con loro, con i loro problemi e le loro paranoie. Spetterà a noi decidere se rimanere freddi e giudicanti sulle loro abitudini oppure empatici e comprensivi, consci del fatto che le emozioni sono quanto di più complesso ci possa essere. Ma soprattutto le nostre scelte di indagine e di dialogo decreteranno diversi finali. E’ un viaggio attraverso l’underground di una delle città più suggestive del pianeta, affrontando tematiche come l’inquietudine e l’inadeguatezza dell’individuo, la politica, i problemi sociali e la discriminazione.

 

 

Non ci è permesso comandare il nostro personaggio (visuale in prima, terza persona, isometrica, ecc.) o di muoverci per Parigi interagendo direttamente nella guida della macchina. Al contrario risulta tutto molto più influenzato dal medium cinematografico: inquadratura dall’interno dell’abitacolo della macchina con in foreground il nostro protagonista e in background i clienti. Una grande mappa ci aiuterà nella navigazione, selezionando i nostri passeggeri e mostrando i luoghi di interesse. Non mancano ovviamente gli stacchi sulla scritta Taxi Parisien lampeggiante, la pioggia battente, i luoghi di interesse della capitale francese e vari dettagli o particolari. Un‘estetica formidabile capace di trasportaci direttamente su quelle strade, respirando l’aria di Parigi e il suo petricore. Un uso del bianco e nero magistrale e una narrazione di un’umanità incredibile coinvolgono il giocatore sia narrativamente che affettivamente. Una volta finito il servizio notturno, ritorneremo al nostro appartamento, nel quale studieremo tutti gli indizi che siamo riusciti a trovare sul caso The Judge. Una bacheca piena di post-it e di foto polaroid ci chiarirà l’intreccio del caso, rimettendo in ordine le idee come i migliori investigatori dei vecchi film che passano il tempo a pensare fumando tonnellate di sigarette.

Le influenze cinematografiche di questo titolo sono innumerevoli, partendo da Taxi Driver di Scorsese fino a Drive di Nicolas Winding Refn. Ma tra questi titoli, uno in particolare è tornato alla mia memoria: You Were Never Really Here. Si tratta di una pellicola del 2017 scritta e diretta da Lynne Ramsay, con protagonista un magistrale Joaquin Pheonix. La storia è in grado di mesmerizzare lo spettatore nella psicologia del personaggio e nella sua inquietudine interiore. Pheonix porta in vita un personaggio molto introverso, ma la cui bontà e umanità sono visibili nei piccoli gesti. Nonostante il lavoro lo metta costantemente di fronte alla violenza, lui riesce sempre a rimanere umano, perfino nelle situazioni più difficili.

Night Call è esattamente questo, umanità allo stato puro. Un susseguirsi di incontri emotivamente difficili, ma umani in tutto e per tutto. Vi è sempre una sensazione gratificante alla fine di ogni incontro, per essere riusciti ad aiutare qualcuno o per aver scoperto informazioni utili sul caso. La colonna sonora elettronica è molto simile ad alcuni brani performati da Jonny Greenwood, polistrumentista e chitarrista dei Radiohead, per il film di Lynne Ramsey.

Night Call è il gioco perfetto per chi vuole perdersi nelle notti insonni, alla ricerca di killer e risolvendo casi parlando con i cittadini di Parigi. Un tuffo in uno scenario malinconico, con una storia affascinante in grado di travolgervi e farvi dimenticare lo scorrere del tempo. Ogni notte alla fine è unica, proprio come le conversazioni in Night Call.

 

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