Il magico potere di saper pensare con la propria testa
Quando mi sento turbata, quando sono frustrata e insofferente, a volte anche quando mi annoio, quello che mi viene naturale fare è riordinare.
Lo faccio in maniera quasi maniacale e frenetica. Butto qualsiasi cosa mi trovi tra le mani oppure ne cambio la posizione, principalmente chiusa in una scatola e ben etichettata.
E poi finalmente riprendo a respirare e mi rilasso.
Era il 2011 quando in Giappone viene pubblicato 人生がときめく片づけの魔法 (Jinsei ga Tokimeku Katazuke no Mahō) che in Italia arriverà 3 anni dopo con il titolo “Il magico potere del riordino”, scritto da una giovane donna: Marie Kondo.
Nel frattempo era già diventato un fenomeno mondiale.
C’è chi lo venera, c’è chi lo critica, come per ogni cosa ognuno ha il suo parere da esprimere a riguardo.
Un paio d’anni fa, incuriosita ho letto il libro e oppressa dalla quantità imbarazzante di immondizia che avevo in casa, ho provato ad applicarlo.
Non vi dirò se lo trovo corretto o se lo trovo sbagliato. Se sono d’accordo o meno sul ringraziare la casa e gli oggetti che buttiamo, non vi starò a raccontare ancora qual è il concetto animista derivante dallo shintoismo che permea la cultura giapponese oppure la necessità di creare spazio nelle case minuscole.
Mi interessa molto trattare di due punti, a mio parere fondamentali:
il primo è cercare di dare sempre un contesto.
Il secondo è provare a pensare e a ragionare con la vostra testa.
Dare un contesto
Tutto è relativo.
Sono fortemente propensa a pensare che non esistano gli assoluti. Fintanto che si avrà a che fare con le percezioni umane ed essendo ognuno di noi diverso, non è difficile capire dove andrà a finire questo ragionamento, non è possibile che ognuno di noi viva la stessa esperienza in maniera identica ad un altro.
Dobbiamo tenere in considerazione in primis la cultura da cui proviene, le esperienze vissute nella sua vita e i problemi che si trova ad affrontare quotidianamente.
Quindi prima di giudicare qualcosa a caldo, perché nella nostra visione delle cose risulta strano, sbagliato o incomprensibile, forse bisogna fermarsi un attimo per determinare qual è il contesto di partenza.
Questo vale per alcune delle parti del metodo KonMari, ma anche per molte altri concetti. E ciò ci porta direttamente al passaggio seguente.
Riflettiamo e sfruttiamo gli elementi che si adattano alla nostra vita
Come esseri senzienti siamo in grado di discernere. Sappiamo scomporre un pensiero, un ragionamento o una metodologia in modo da poter scartare ciò che può essere positivo da ciò che può essere inutile se non addirittura negativo.
Questo vuol dire che, come fanno i giapponesi in alcuni ambiti della loro società, possiamo guardarci intorno, possiamo osservare e prendere spunto.
Possiamo scomporre un’idea oppure prenderne le parti che si adattano al nostro modo di vivere.
Che non vuol dire vivere costantemente copiando quello che fanno gli altri, vuol dire avere pensiero critico e, quando ci si accorge che uno spunto può farci migliorare, prenderlo.
Non buttiamo un intero grappolo d’uva se un acino è marcio, assaporiamo quelli buoni e li facciamo diventare parte di noi.
Così possiamo fare per il metodo KonMari, o con un qualsiasi altro.
Basta fare una cernita e capire cosa ci fa bene e cosa no.
Non mettiamoci paletti che non servono, non auto limitiamoci solo per testardaggine.
Punto bonus
Riordinare, controllare ciò che ci serve davvero e cosa no, eliminare le pile di documenti e oggetti di cui avevamo anche dimenticato l’esistenza è davvero liberatorio, indipendentemente da quale metodo voi utilizziate. Riappropriarvi dei vostri spazi, modificare anche periodicamente le stanze che vedete tutti i giorni vi dà l’opportunità di reinventarvi e avere nuovi stimoli da ciò che credevate monotono e noioso.
Tirate fuori i poster che volevate esporre, le cartoline e le foto che volevate appendere.
Scartate i pacchi che avevate messo in un angolo e avevate lasciato lì perché vi mancava il tempo necessario da dedicargli.
Usate gli oggetti che avete ordinato nei mesi scorsi e che si stavano riempiendo di polvere.
Riscoprirete qualcosa di voi, del voi di qualche tempo fa.
Se vi piace ancora potete tenerlo, altrimenti è l’occasione giusta per ripartire da capo.
Un passo alla volta.
Love,
Monigiri
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