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Tutti in stazione con Marco Dotti

Bentornati, signore e signori, all’Art Station!

Prosegue il nostro viaggio nel mondo dell’illustrazione, questo mese conosceremo l’artista Marco Dotti. Siete pronti?

Biglietto prego!

Come si è preparato al viaggio?

Nell’utero stavo già temperando le matite. Una volta uscito ho cominciato a disegnare su ogni superficie che mi capitava a tiro finché a 14 anni, giustamente, sono stato indirizzato a calci benevoli in un Liceo artistico, dove il mio interesse principale era diventato il fumetto. Ho poi frequentato l’Accademia di belle arti di Brera iniziando un percorso nel mondo della scenografia per il teatro e il cinema. Tale passione è maturata in quello che ho scoperto essere il settore a cui sono sempre stato destinato: illustrazione e concept art.

Quali sono i bagagli di cui non può fare a meno?

Sicuramente tutto ciò che è passato tra le pitture rupestri e l’arte digitale. Anche quel che c’è stato prima. Ma chi prendo in giro, anche quel che non esiste, soprattutto quel che non esiste direi! Son sempre stato affascinato dal fantasy, dall’oscuro e dal grottesco. Mondi conturbanti e sovrannaturali abitati da personaggi sinistri. Le mie ispirazioni sono infinite, ma i nomi principali che mi ispirano ogni giorno sono Poe, Lovecraft, S.King, pittori come Goya, Hopper, registi come Guillermo del Toro, ovviamente Tim Burton, ma anche Miyazaki. Per non parlare di disegnatori e illustratori del passato come E.Gorey, Winsor McCay, fino ai più recenti H.R.Giger, Syd Mead, Moebius. La lista è così lunga che dovrei dividerla per settori e anni. Ogni cosa nel mondo e nello spazio può essere d’ispirazione; libri, film, musica, fumetti, musei, teorie scientifiche. Ancor prima di tutto ciò, credo ci si debba sempre ispirare al “designer supremo”: la natura. La mia filosofia è celebrare il bello. Il concetto di estetica in ogni sua forma e non fermarsi mai.

Qual è la sua prossima destinazione?

Attualmente sto lavorando come freelance; illustrazione, videogiochi, ogni tanto cinema, insomma tutto quel che mi capita. Il prossimo obbiettivo è cercare di entrare in uno studio importante e cominciare una carriera nel mondo dei videogiochi o del cinema.
Costruirmi possibilità per crescere sempre più come artista, in un settore ormai esteso a tutto il mondo.
Vorrei stare a contatto con altre culture, altre persone, imparare da loro e dare il mio contributo per progetti professionali e riconosciuti a livello internazionale.
Voglio affermarmi come artista professionista e dopo un’esperienza del genere (che potrà durare anche anni) vorrei tornare all’ovile, in Italia, e lavorare di nuovo da casa, magari essere il capo di me stesso e vedere dalla finestra di casa mia le montagne.

Continua la galleria dell’Art Station con l’opera di Marco. Alla prossima!

 

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