Come viaggiare tra le pagine di un libro

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Come viaggiare tra le pagine di un libro

Siamo a casa, e per un po’ non viaggeremo. Ormai lo abbiamo capito e ci siamo rassegnati. Ma in ogni rassegnazione ci può essere fiducia, sogno e speranza. I viaggi di carta sono stati migliaia nel corso dei secoli: a partire dall’Odissea, il lungo viaggio per antonomasia dell’astuto Ulisse, fino alla florida letteratura di viaggio dei giorni nostri. Per lo più racconti di esperienze, reportage, cronache. Ma anche storie affascinanti capaci di calarci nell’atmosfera di un luogo, di descriverci paesaggi e abitudini di un popolo a noi lontano.

Il mio primo incontro è stato con Tiziano Terzani. Giornalista della seconda metà del Novecento, Terzani è stato corrispondente di viaggio per molte testate, ma è anche uno dei nostri scrittori italiani più veri ed emozionanti. Terzani ha vissuto in Asia tanti anni, e ne ha percorso strade e confini, talvolta anche a piedi, come quella volta in cui una profezia cinese gli impose di non volare mai per un anno intero e lui, cogliendo i segni del destino, viaggiò per mare e per terra, raccontando misticismi e credenze di un continente da lui tanto amato.  Tra autobiografia, critica sociale e reportage, Terzani ci offre splendidi racconti e riflessioni sempre attuali sul mondo che cambia, sul senso della vita (l’eterna domanda) con semplicità, arguzia ma tanto fascino.

Libri diversi sono quelli di Stefano Faravelli: taccuini illustrati capaci di incantare con i dettagli e i colori della giungla del Madagascar o dei ghiacci della Patagonia, sono viaggi per immagini e suggestioni. Carnet interessanti che riportano ai tempi delle prime esplorazioni nella natura, della scoperta di nuove specie animali, nell’immersione in una natura incontaminata. Carnet de voyage meravigliosi sono anche quelli di Alicia Aradilla e Alena Kudriashova.

Stefano Faravelli

Anche la narrativa può venirci incontro e farci viaggiare per terre straniere: lo fa sempre, ma in alcuni casi i luoghi sono al centro della storia, non un mero contorno. Prime tra tutti, vi consiglio le fiabe. Il genere letterario della fiaba è popolare, per definizione: ed è quindi radicato profondamente nei luoghi e nei popoli di cui è voce. Negli ultimi anni c’è stato un profondo ri-avvicinamento alle fiabe popolari dei paesi nordici, per esempio: anche grazie a serie tv e prodotti cinematografici (come Vikings e Thor) e al lavoro accurato e prezioso della casa editrice Iperborea.

Nel mondo di Instagram potete trovare molti spunti interessanti: io, come lettrice e accanita viaggiatrice, seguo con piacere Marina di @internostorie, che ha creato un contenitore per i consigli di letture di viaggio dedicate al nord, a ghiacci, aurore e affascinanti culture. Con il suo hashtag #altrisettentrioni racchiude titoli che potrebbero catturare la vostra attenzione.

Ecco un consiglio su tutti che Marina ha deciso di rivolgere ai nostri lettori:

Tutta la solitudine che vi meritate. Viaggio in Islanda di Claudio Giunta e Giovanna Silva Quodlibet/Humboldt, 2014

Tutta la solitudine che meritate di Claudio Giunta e Giovanna Silva – il cui titolo fa riferimento a un verso di Wants di Philip Larkin e in qualche modo al capolavoro di Halldór Laxness, Nobel nel 1955, Gente indipendente-, è un’esplorazione guidata, un reportage personale,  un libro on the road lungo  le strade d’Islanda. L’isolamento islandese è soggetto a una legge di natura ostile, anche sociale, che sovrasta persino i sentimenti.
Attraverso la Route n.1 si conosce la vera Islanda, ben lontana da Reykjavík e dalla Laguna blu prese d’assalto dal turismo di massa. Qui si incontrano pochi volti, villaggi minuti di una sola dimora, il silenzio profondo e su tutto il ghiaccio e il fuoco che hanno plasmato l’isola.  «I must dell’Islanda stanno tutti serenamente nell’ordine della Natura».
Da leggere insieme a Il libro dei vulcani d’Islanda di Leonardo Piccione (Iperborea) e Terreni di Oddný Eir Ævarsdóttir (Safarà editore).

Ci si sposta velocemente quando si viaggia tra le righe di un libro. E così anche noi possiamo volare dall’altra parte del mondo subito dopo aver visitato l’Islanda, immergendoci nel meraviglioso e travolgente Giappone.

Avete dubbi su chi ci mostrerà la strada?  La nostra Monica Onigiri (che parla sui social costantemente di libri, film, serie della terra che tanto ama) vi consiglia oggi  “Cose che fanno battere più forte il cuore” di Kankimäki, Mia.

Quanti di noi hanno sognato di lasciare tutto e partire per mete lontane? Avere un paese già in testa, una città che ossessiona, o un’idea di chi si vorrebbe essere e un posto in cui è possibile diventare il proprio io ideale. Soprattutto quando si attraversa un periodo di disagio o grande stress, questo tipo di desiderio si fa più intenso. Mia l’ha fatto davvero. Ha lasciato il lavoro ed è andata a vivere e studiare a Kyoto. Dalla Finlandia al Giappone. Per vedere se ciò che si immaginava per scappare alla realtà fosse a livello dell’immaginazione. Per inseguire una dama di un’altra epoca, alla corte di una cultura lontana. È andata a vivere il suo sogno. Ha cercato di capire quali fossero le cose che più di altre le facessero battere il cuore, senza cui non avrebbe potuto essere completa.

E spesso si tratta di piccole cose, che fanno parte del quotidiano e che magari abituati a viverle non le teniamo in considerazione. Allontanarsi per ritrovarsi. Viaggiare, anche grazie ai libri, per arrivare dove il nostro corpo non può.

Per tutti gli appassionati del Sol Levante, trovate sempre su instagram bellissimi spunti cercando #giappomania, hashtag ideato da @irechan, lettrice di terre lontane.

Spostiamoci di poco: se volete viaggiare in Cina, ormai lo sapete tutti meglio di me, l’unica vera guida è la nostra Furibionda.

“Gli autori cinesi contemporanei hanno la caratteristica di essere molto legati al narrare la realtà, al raccontare come e cosa si vive. Non importa il periodo, quel che sono in grado di far sentire in maniera potente e visiva, è una presenza quasi fisica del lettore all’interno della loro narrativa.

Un esempio è Dai Sijie, con il suo Una notte in cui la luna non è sorta fa rivivere esperienze di tempi antichi e moderni, in luoghi vicini e lontani, a partire da un fantomatico manoscritto come se ci si trovasse all’interno della Città Proibita, in qualsiasi epoca. Vale a dire, le sensazioni che possiamo provare noi se mettiamo piede un padiglione dopo l’altro all’interno della residenza di decine di imperatori cinesi, possono essere guidate da una conoscenza, possono farci immaginare, possono farci sognare.

Quel che fa Dai Sijie è proiettarci direttamente dove vuole, alla corte dei Ming, in un esilio lontano in Manciuria, nella feroce epoca del comunismo di Mao o ancora più vicino, in Francia.
Fotogrammi che si susseguono concatenati, in un mondo fatto di attimi di spazio e tempo, per continuare a viaggiare, in ogni direzione.”

Stefano Faravelli

L’ultimo consiglio prima di farvi decidere la vostra destinazione: Lonely planet ha rilasciato gratuitamente il suo ebook Viaggiare in poltrona. Lo potete scaricare qui: https://www.lonelyplanetitalia.it/speciale/viaggiare-in-poltrona

Non vi resta altro che pianificare, o lasciarvi ispirare e partire con uno zaino improvvisato.

Vi auguro un buon viaggio di carta,

la vostra Lady Viova

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