The Sims e la rappresentazione dell’omosessualità

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The Sims e la rappresentazione dell’omosessualità

In questo articolo analizziamo una serie di videogiochi che per la loro natura ed il tempo in cui sono usciti sono perfetti nel mostrare un’evoluzione della concezione maggioritaria circa l’orientamento sessuale. Si tratta di The Sims, che dal 2000 ad oggi permette di simulare l’intera vita di uno o più individui, gestendone anche l’orientamento sessuale e le relazioni sentimentali.

 

The Sims 1 (2000)

Nel primo The Sims i matrimoni erano cose semplici, nel senso che i personaggi si davano un bacio dopo essersi cambiati in abiti formali. Questo era, e forse a qualcuno piacerebbe che fosse così anche nella realtà. A livello ludico, non c’era differenza tra due Sims “sposati” o “non sposati”: l’atto dello sposalizio si risolveva in quel bacio solenne, ma poi non cambiava nulla.
La questione però è che questo atto solenne poteva essere svolto solo da una coppia di Sims eterosessuali. Erano forse retrogradi alla Maxis? Non proprio, visto che due uomini o due donne potevano baciarsi, ballare insieme, e perfino fare cose sporche in camera da letto (ops… “fikifiki”).
Va considerato però quanto segue: originariamente, The Sims non avrebbe dovuto prevedere la possibilità di interazioni romantiche tra personaggi dello stesso sesso. Su tale questione si erano interrogati gli sviluppatori del gioco, ed erano giunti a due bozze differenti. La prima di queste bozze includeva ogni tipo di relazione sentimentale nel titolo, ma la seconda, successiva, avrebbe dovuto eliminare le interazioni omosessuali. Allo sviluppatore che si occupava del codice delle relazioni sentimentali, tale Patrick J. Barrett, giunse la prima di queste bozze per errore e lui scrisse il codice del gioco in modo da permettere interazioni romantiche tra sim dello stesso sesso.
Nel 1999, The Sims viene presentato alla fiera dell’E3, e a Barrett venne dato il compito di occuparsi del video di presentazione. Ignaro della potenziale disapprovazione dei suoi superiori, egli realizzò un trailer in cui alla fine si osservavano due Sims uomini baciarsi sul divano.

Il successo di questo filmato fu clamoroso: forse per scalpore, o forse perché apriva il proverbiale vaso di Pandora, folle da ogni parte della fiera di Los Angeles accorsero per vederlo. Di fronte a tale evidenza, si lasciò nel gioco il codice scritto da Barrett, e The Sims uscì con questa possibilità.
Tuttavia, era inevitabile che molti storcessero il naso di fronte a questa violazione della morale tradizionale. Era d’altra parte il 2000, e i vent’anni che sono passati da allora hanno portato un cambiamento di mentalità inimmaginabile all’epoca.
Si giustificò quindi la possibilità di avere relazioni omoerotiche attraverso una spiegazione informatica: si diede la colpa a una sorta di “bug”. Il gioco, si disse (ed era vero), non faceva distinzioni tra un Sim uomo e un Sim donna, per cui tutto era permesso. Non è che gli sviluppatori si fossero schierati apertamente a favore dei gay, ma semplicemente il gioco per com’era fatto permetteva una simile interazione. Si superò quindi molto del moralismo attraverso quest’escamotage, a tutto vantaggio delle vendite del prodotto.

 

The Sims 2 (2004)

Da The Sims 1 a The Sims 2 passarono quattro anni, e molto progresso tecnologico e sociale. Questa volta, sposarsi divenne una cosa seria: il gioco lo trattava come un “evento” a cui si potevano invitare altri Sims, e c’era pure una cerimonia con tanto di video. Sposarsi dava anche dei “punti” ai Sims, quelli che si spendevano per comprare dei beni speciali.
E i gay? Anche loro potevano sposarsi, ma il loro “matrimonio” non era chiamato così. I Sims omosessuali che si sposavano entravano in una “unione” e i punti che ricevevano da questa erano minori rispetto al matrimonio eterosessuale. Insomma, in The Sims 2 tutti i matrimoni erano uguali, ma alcuni erano più uguali degli altri.

 

The Sims 3 (2009)

Il grande cambiamento sociale giunge al suo apice con The Sims 3, che nel 2009 apre la strada al matrimonio gay conclamato. Nulla era precluso alle coppie omosessuali, che godevano degli stessi vantaggi di quelle etero.
Anzi, il gioco base conteneva una coppia omosessuale già fatta, nella città di Sunset Valley. In un’espansione successiva una città conteneva una coppia gay con un figlio.
A nove anni dal primo capitolo, l’eguaglianza era dunque completa.

 

The Sims 4 (2014)

E adesso? Ad una visione superficiale sembrerebbe che con The Sims 3 il problema dell’inclusione sia stato risolto e accettato da tutti. Ma l’evoluzione sociale ha portato nuove tematiche all’interno della sfera sessuale: oggi si tende a non considerare più il genere come bipartito, ma come un ampio ventaglio, e si tende a separare il sesso dal genere. Un uomo biologico può pertanto sentirsi donna, e viceversa, o una commistione di essi, e provare attrazione sessuale per uno dei sessi (o generi?), per tutti e due o per nessuno.
Problemi, questi, che vengono affrontati e risolti con un “liberi tutti” nell’ultimo capitolo di The Sims: gli uomini possono avere voci femminili e le donne maschili; gli uni possono vestire gli abiti dell’altro e truccarsi. Entrambi possono utilizzare gli stessi accessori sul vestito e si può perfino scegliere se fanno la pipì seduti o in piedi.
Non solo è quindi rispettata l’eguaglianza: si giunge qui a una vera e propria personalizzazione del genere, che permette di crearsi di fatto il proprio.

 

Conclusione

The Sims offre quindi uno spaccato della concezione che la società ha avuto negli ultimi vent’anni circa le coppie omosessuali e le loro relazioni in senso lato. Rispetto ad altri titoli, The Sims nelle sue versioni più attuali include senza escludere, nel senso che lascia totale libertà al giocatore di decidere come comportarsi e quale orientamento scegliere, senza forzarlo, ed è quindi un prodotto che dà l’esempio per quanto riguarda queste tematiche.

 

di Giacomo Conti, MMO.it

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