Con / senza / sesso / amore

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Con / senza / sesso / amore

Lo scrittore locale Mino Marinelli sostiene che per raccontare una relazione, in fondo, bastano quattro parole: amore, sesso, con, senza. Non serve altro.

“All’inizio c’è l’AMORE, no? Qualcuno entra in una stanza, il tempo tira il freno a mano, tutto va al rallentatore e suona una canzone in inglese di quelle senza batteria, solo piano e voci. Lui guarda lei o lei guarda lui o lui guarda lui o lei, lei. Le farfalle nello stomaco, gli organi interni che si rimescolano e ti trovi a dover rimettere a posto il puzzle di te stesso.

Se tutto va bene, dopo arriva l’AMORE CON AMORE. Se hai fortuna il tuo sentimento è uno specchio. Ci si muove all’unisono stupendosi di aver sincronizzato il passo come ballerini di danza contemporanea. A un certo punto, contemporaneamente, si allungano le dita verso lo specchio e ci si rende conto che non esiste vetro. Questo porta al SESSO SENZA SESSO: ore di baci e mento infiammato, succhiotti di cui interpretare le forme manco fossero nuvole o foglie di te, i jeans consumati per l’abrasione di parti intime, vestiti che cozzano come armature, una specie di assedio reciproco.

Finalmente è SESSO CON AMORE. Vino di cui si nutrono i cantautori, fragole e panna, Alfred Hitchcock e Jimmy Stewart. Non ha a che vedere con la completezza, no. Le fragole funzionano anche da sole, la panna pure. Ossigeno e idrogeno non sono obbligati a divenire acqua e pure c’è in loro una sete di chimica. Segue altro SESSO CON AMORE, SESSO CON, SESSO, SESSO SENZA (e a volte nascono bambini) e infine SESSO SENZA AMORE. Come si fosse allo stesso tempo foglio e gomma che si cancellano a vicenda a forza di movimenti ripetuti. Fino a divenir pronti ad essere scritti di nuovo.

Alla fine c’è AMORE SENZA AMORE, attori che ripetono parole vuote nell’ennesima replica, recita senza gioco. Amore. Amore con amore. Sesso senza sesso. Sesso con amore. Sesso con. Sesso. Sesso senza. Sesso senza amore. Amore senza amore. Prendi una qualunque storia in cui due stanno assieme e ti renderai conto che sono là, persi da qualche parte in un labirinto fatto di quattro parole”.

Bucinella per Niente da dire, inizia questo la mese la nostra collaborazione con lo scrittore Federico Guerri

Illustrazione di Massimiliano Grassini

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