I gamer sognano pecore in computer grafica?

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I gamer sognano pecore in computer grafica?

Videogiocare è diventata un’attività di ordinaria amministrazione, diffusa a tutte le età e senza distinzione di estrazione sociale: tutti sono videogiocatori. Dal quindicenne che gioca a Call of Duty fino alla mamma con Candy Crush, siamo tutti sulla stessa barca. Da giocatore abbastanza incallito posso dire che i miei sogni sono qualcosa di profondamente strano e bizzarro subito dopo una sessione di gioco intensa. Allora mi sono chiesto: esistono studi o ricerche sulla questione?

Dopo una mirabolante ricerca su internet, tra blog di genitori arrabbiati con i videogiochi e siti dalla dubbia veridicità delle fonti, mi imbatto in Jayne Gackenbach. La professoressa Gackenbach insegna Psicologia sperimentale alla MacEwan University a Edmonton in Canada. Come Psicologa e studiosa dei sogni ha voluto soffermarsi sull’influenza dell’era digitale nei sogni delle persone e tra le tante categorie di ricerca figurano anche i videogiocatori. In fondo, e viene detto anche nei suoi studi, non c’è tutta questa grande differenza tra un sogno ed un videogioco: se pensiamo al videogioco come una realtà alternativa costruita dalla tecnologia in una spazio virtuale e il sogno come realtà alternativa costruita dalla biologia nel nostro cervello, il paragone è subito evidente.

I suoi studi hanno infatti evidenziato un dato interessante: un’alta percentuale degli intervistati ha dichiarato di avere sogni lucidi e controllati. Secondo la dottoressa, infatti, i gamer e in particolare gli hardcore gamer possiedono aumentate capacità cognitive che favoriscono la maggiore incidenza dei sogni lucidi. Molti di questi hanno dichiarato di avere spesso sogni lucidi e bizzarri. Uno degli intervistati ha messo in luce il fatto di aver spesso sognato con una visuale in terza persona, in cui lui non aveva un ruolo particolare nel sogno, ma era un osservatore degli avvenimenti. Altri intervistati hanno invece dichiarato che spesso nei loro sogni subiscono un’aggressione o vengono messi di fronte ad una situazione violenta.

L’aggressione e la successiva reazione suggeriscono che i videogiocatori possiedono una più accentuata risposta adattiva, ovvero una capacità di risposta ad una situazione di stress molto più veloce. Questo, riflettendo, è un dato molto interessante, se si pensa che gran parte dei videogiochi competitivi richiedono un tempo di risposta molto veloce per adattarsi alla situazione. Basti pensare a Counter Strike, Starcraft II o League of Legends.

Tutta questa influenza dei videogiochi nei sogni potrebbe quindi avere una spiegazione scientifica alla base, anche se si tratta solo di supposizioni e gli studi sono ancora pochi per poter parlare di qualcosa di qualcosa di sicuro e assodato. Dallo studio emerge che molte assemblee neuronali impiegate mentre si sogna sono attive anche durante la fase di veglia mentre si sta giocando.

Uno studio senza dubbio interessante anche se incompleto, ma che può comunque fornire già uno spunto di dialogo e discussione nella comunità di videogiocatori. Parlare dei propri sogni è qualcosa di estremamente intimo e per questo motivo non trattato nel dibattito quotidiano. Come videogiocatori bisognerebbe essere più incuriositi e meno reticenti nel parlare dell’influenza che il nostro medium preferito ha durante i sogni. Insomma abbiamo sognato tutti di sconfiggere mostri o di correre per le strade inseguiti da un’orda zombie. Non siate timidi!

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