Una Lucca da sempre
Ogni volta che si torna da Lucca c’è sempre questa specie di necessità di stilare tutti i pro e i contro, le cose andate bene e male, una sorta di bollettino di guerra dove compaiono dati, libri venduti, quante persone sono passate, quanti abbracci ci avete regalato, quanti dolci abbiamo ricevuto e quanti chili ci portiamo in più sui fianchi.
Ci ho fatto il callo ormai, non è la mia prima Lucca ma è la prima di e con Niente da dire.
L’anno scorso avevamo annunciato la nascita di questo progetto, e a maggio abbiamo lanciato il sito. Eppure a me, ma non solo a me, anche ai miei colleghi e a voi che ci leggete, l’impressione è quella che “ci siamo” da sempre.
Certo, esistevo, esistevamo, sotto altre spoglie. Il nostro sito è online da sei mesi, la nostra realtà dal doppio del tempo ma ciò che abbiamo dentro, quello invece c’è da sempre. Ed è quello che abbiamo sentito più di tutto in questa Lucca.
L’esserci da sempre.
“Sempre” è una parola che è ricorsa molto spesso in questa edizione.
In molti si sono lamentati (più o meno giustamente) che questa sia stata la loro “peggior Lucca di sempre“: post contro il maltempo, contro la malgestione, contro la malgestione del maltempo… Ebbene visto che è facile lasciarsi andare a sfoghi quando qualcosa va storto, per quanto possa essere comprensibile, c’è anche da ammettere che quando va tutto bene, si tende a lasciar correre nel silenzio il tutto.
Allora voglio mettere le mie stelline come su Tripadvisor, tutte quelle che ho, a questa Lucca. Per me questa è stata la miglior Lucca di sempre. Nonostante il maltempo, nonostante intoppi organizzativi, nonostante la stanchezza, nonostante la durata, perché Lucca non dura solo 7 giorni (già non 5 ma 7 per montare e smontare lo stand) ma inizia mesi prima in cui devi scrivere i libri, organizzare, mandare mail che verranno per la metà ignorate… per poi vedere cosa uscirà alla fine, ed è sempre qualcosa di diverso e inaspettato.
Ma è questo il fascino di una fiera pazzesca come Lucca Comics and Games. E la cosa più pazzesca è stata condividerla con un team che è partito come squadra ed è tornato come famiglia. Lucca è sempre una sorta di capodanno, dove da una parte si arriva a coronare un anno di progetti e fatiche e dall’altra, quando finisce, si riparte pieni di buoni propositi.
L’anno che ci ha portati a questa edizione è stato così intenso da non riuscire quasi ad alzare la testa dai nostri compiti e anche se è sempre difficile mettere da parte il passato, guardare avanti non è mai stato così semplice. Tra impegni editoriali, annunci di novità come la casa editrice, le nuove collaborazioni, quelle che si stanno consolidando, gli incontri con ognuno dei nostri Lettori… tutto ha assunto un significato incredibilmente più importante e profondo che mai.
E in questo vorticare, Lucca permette anche di scoprire sempre qualcosa di nuovo. Ho scoperto, anzi, riscoperto il sentirsi parte di qualcosa in cui quel che fai è parte di un meccanismo, dove ognuno sa che sta facendo la sua parte per rendere possibile un sogno. Per rendere possibili i vostri abbracci, i vostri dolcetti, i nostri chili in più.
Questa è stata la miglior Lucca di sempre, perché tutto quel che ho guadagnato è stato trovare l’affetto di amici e colleghi, trovare il vostro affetto e avere conferma ancora una volta che la direzione è sempre quella giusta.
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