Io e Rebecca Sugar
Ho fatto un mucchio di interviste in questi anni, ho incontrato attori e atricci di ogni rango e sempre, ma sempre eh, arrivava la “domanda sbagliata”, c’è sempre il giornalista che fa la domanda sbagliata, una volta con Michael Madsen quel giornalista sono stato io.
Altre volte, con Charlize Theron ad esempio era stata una di Repubblica, in media se non c’è la domanda “tragica specifica” c’è la sempre verde “ti piace l’Italia?” che prende il suo posto.
A Lucca ho avuto l’onore di incontrare Rebecca Sugar, i suoi riccioli lucidi sembrano davvero di zucchero e il suo sorriso ti si riflette sul volto, la sua pacatezza impone rispetto, la sua voce appena accennata invece, attenzione.
Le pr di cartoon network ci hanno scortato come in una partita di Rainbox Six attraverso gli stretti corridoi dello stabile dove Rebecca, in tutta la sua leggiadria, era atterrata dalla nuvoletta che usa per spostarsi di fiera in fiera.
Mentre ci mettevamo intorno al tavolo e tutti, compreso io, accendevamo i registratori ho pensato a una cosa: perchè sono qui?
Non che non ci volessi essere, ma la domanda me la sono fatta comunque. Allora mi sono detto qualcosa tipo : No, non sei qui per fare le solite domande e lo pensavo mentre Rebecca, spargendo quegli zuccherini che stanno sui cupcake per tutto il tavolo, cercava il modo migliore per ridire, ancora una volta, quello che avrà detto decine e decine di volte.
Durante l’incontro, tra domande più o meno interessanti c’è perfino il “Ti piace l’Italia” camuffato da richiesta più elaborata, seguono “Ma è stato difficile fare il film di Steven Universe?” e “Ti immaginavi tutto questo successo?” per poi arrivare a quella che non mi scorderò facilmente, quelle che lasciano un attimo di gelo.
Una domanda che ha fatto smettere la cascata di caramelle dai palmi di Rebecca. Non importa chi ha posto la domanda, non importa perchè a tutti prima o poi tocca, come me con Michael Madsen.
“Come ci si sente a essere la prima donna ad aver portato a termine una serie a cartoon in questo mondo di uomini? Ti senti un faro per le ragazze che verranno?”
Rebecca, prima di rispondere alla domanda, fa: “Io non mi identifico come donna.” E poi silenzio, con la stessa intonazione del “e poi silenzio” della sigla di Ken Shiro.
Poi Rebecca ci scrolla tutti quanti e racconta di quanto è stato difficile e contemporaneamente importante inserire personaggi LGBTQ in un contesto televisivo e più in particolare in un per bambini.
Allora la domanda “Che ci faccio qui?” ha avuto una risposta più chiara. Potrei farvi la trascrizione dell’incontro, potrei dirvi cose che potete assolutamente immaginare.
Si, l’Italia le piace. Si, fare un film è difficile e non si aspettava tanto successo. Si, è strano portare una fiaccola del genere. Sono sicuro che queste risposte, vere, ma ovvie le potevate immaginare già prima.
Quello che voglio che sappiate, che pochi altri vi diranno, è ciò che si prova a stare vicino a una persona che sta vivendo il suo sogno, di poter, anche se per poco, dire di essersi avvicinati a uno di quegli esseri che hanno il loro sogno in mano e lo stanno portando avanti, magari con qualche compromesso, forse più in fretta di quello che pensavano, ma lo hanno fra le dita.
Rebecca è una di quelle persone, una di quelle persone pacate, da ascoltare anche se rispondono a domande ovvie, anche solo per un quarto d’ora. Da ascoltare in silenzio, per questo non ho fatto la domanda che mi ero preparato, oltre per il poco tempo. Rebecca parlava, ma era più come diceva le cose che ciò che sentivo, perchè per mostrare una vibrante passione non occorre urlare, mettersi in mostra, sbuffare perchè annoiati dal ripetere sempre le stesse cose. Una frase sottovoce alcune volte può essere più incisiva di un urlo o di un grido.
Questo è ciò che non vi diranno, Rebecca, ama il suo lavoro e lo fa amare anche a te. Rebecca ha cantato.
È stato un onore incontrarla e sentirla, sentirla vicino più che ascoltarla, credo che sia più utile ascoltare Steven Universe invece di farle domande ovvie, guardate Steven perchè parla con la voce di Rebecca e sono lì le risposte a tutte le vostre domande.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.