Cosplay Is Not Consent: 3 Domande a Nadia Baiardi

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Cosplay Is Not Consent: 3 Domande a Nadia Baiardi

 

In questi giorni si è tenuta l’edizione 2019 della fiera più amata di tutti gli appassionati nerd, ovvero il Lucca Comics & Games. E’ come ogni anno, una delle attrazioni principali della fiera sono i Cosplayer, che con i loro costumi elaborati, il trucco realistico e una buona dose di ottima recitazione, ci permettono di poter incontrare dal vivo i nostri personaggi preferiti, scattare loro una foto e magari, avere un loro autografo,perché no? Purtroppo, capita che ci sia un fan un po’ troppo invadente, che trasforma un’innocua richiesta di una foto in un occasione per allungare le mani, tentare un approccio indesiderato e, ad un giusto rifiuto, ricoprire la/il povera/o malcapitata/o con pesanti insulti…o peggio.

Le molestie ai Cosplayer è una piaga che ha cominciato a diffondersi parecchi anni fa, ma che tutt’ora continua a dar notizia. La maggior parte dei cosplayer colpita da questo orrendo fenomeno è principalmente di sesso femminile, e innumerevoli sono state le segnalazioni di molestie avvenute proprio nelle fiere del fumetto. Per far fronte a questa piaga, nel 2014 è nato un movimento di sensibilizzazione chiamato “Cosplay Is Not Consent”, che richiedeva agli organizzatori di ogni fiera miglioramenti alla sicurezza e regolamenti per debellare il problema. Molte fiere hanno pienamente aderito all’iniziativa, così come molti cosplayer professionisti.

Una di loro è Nadia Baiardi, conosciuta come NadiaSK, talentuosissima cosplayer di Milano che ha iniziato nel 2004 collezzionando più di 50 premi e degna rappresentante del nostro paese al World Cosplay Summit e non solo. I suoi accuratissimi costumi e la sua abilità nel ricercare il più piccolo particolare le hanno permesso di creare cosplay di infinita bellezza.

Abbiamo deciso di chiedere alla gentilissima Nadia le nostre consuete 3 domande di questo mese.

NDD: Ciao Nadia! Cosa ti ha portato a scegliere la vita della cosplayer professionista?

NADIA: Prima di tutto ciao a tutti e grazie per l’intervista! In realtà io non mi definisco una cosplayer professionista. Lavoro come Costume Designer e Fashion Stylist e il cosplay per me è sempre un hobby e una passione stupenda. Nonostante questo non nascondo che il cosplay mi porti a girare letteralmente il mondo come ospite alle fiere e tante soddisfazioni come essere il volto ufficiale o influencer per diverse software house come Ubisoft, Sony o Blizzard e per articoli legati a questo mondo.

NDD: Il fenomeno delle molestie alle cosplayer è diventato un argomento fin troppo presente in ogni fiera del mondo. Con il movimento Cosplay Is Not Consent ( di cui tu sei una forte sostenitrice.) si è riusciti in qualche modo ad arginare il problema, ma purtroppo continuano a esitere molti casi. Come mai, secondo te, è così radicato un fenomeno del genere e cos’altro si può fare per combatterlo al meglio?

NADIA: Purtroppo questo fenomeno non è solo arginato al cosplay, ma esiste in molti settori. A causa di una mancanza di educazione o rispetto (perché per me il problema nasce proprio da questo) ci sono alcune persone che si sentono in diritto di “allungare le mani” o di fare commenti inappropriati a cosplayer (femminili e anche maschili!) sia che siano magari più “scoperti” che non. Il movimento “Cosplay is not Consent” invita tutte le vittime di atteggiamenti inappropriati a farsi avanti e denunciare la cosa senza vergognarsi e sta aiutando molte persone nella community. Per combattere questi atteggiamenti per me bisognerebbe andare alla radice. Come ho già accennato prima non è solo un problema legato alle fiere o al mondo del cosplay, ma è molto più ampio. Bisognerebbe iniziare ad insegnare nelle scuole il rispetto verso il prossimo, che sia uomo o donna, e maturare la comprensione del significato di un “NO” e di cosa può essere o non essere appropriato. Il problema dell’andare troppo oltre non è limitato solo al fattore fisico, ma anche e soprattutto all’interno dei social dove, nascosti dietro a uno schermo, molte persone si sentono in diritto di fare commenti (e a volte anche peggio) alle persone. Essere vestiti in cosplay, che sia in bikini o con un abito ottocentesco, non da il diritto a nessuno di eludere all’educazione o di avere atteggiamenti inappropriati. Mi rendo conto che la mia può essere una soluzione “utopistica” quindi il mettere cartelli dentro la fiera con il significato di “cosplay is not consent” e aumentare le misure di sicurezza nelle convention può aiutare a sentirsi più al sicuro. Anche creare conferenze al riguardo per sensibilizzare le persone e insegnare ai cosplayer a non vergognarsi e che dire NO è un loro pieno diritto.

NDD: Cosa ti lascia davvero senza Niente Da Dire?

NADIA: L’ignoranza. L’ignoranza è davvero il male peggiore del mondo che porta tantissimi strascichi nella società. Vedere un ragazzo o una ragazza che allunga le mani su un’altra persona che si ritrae e pensare che sia tutto un gioco e che il no faccia parte di un teatrino e che per loro sia un sì che gli/le da il diritto di non fermarsi.

Ringraziamo calorosamente Nadia per la splendida intervista e le auguriamo il meglio che questa vita può offrirle.

 

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