Asgard non è un luogo ma un popolo, cosa significa?
Stiamo vivendo un periodo storico in cui il tema della migrazione è predominate nelle notizie televisive, su internet e anche nelle discussioni da bar o da salotti. Notizie che tendono a essere negative, a volte distorte e utilizzate per una propaganda votata all’odio e alla discriminazione.
Ma ci siamo dimenticati delle domande fondamentali che sono alla base di questo tema così controverso: perché emigriamo? Che cosa ci spinge a lasciare la nostra terra natia?
Avete presente Thor: Ragnarok, ultimo capitolo della Marvel Universe dedicata al Dio del Tuono? C’è chi ne parla bene, chi molto male, e c’è chi non l’ha proprio visto (spoiler alert). ma non siamo qui per parlare del film in sé, quanto di una scena particolarmente importante.
Thor sta parlando con Odino, suo padre e re di Asgard. Gli dice che è disperato e non sa cosa fare: per la prima volta nella sua vita immortale, non riesce a salvare la sua terra natia, che sta andando incontro alla distruzione provocata da Hela, dea della morte e sua sorella maggiore. La risposta di Odino non tarda ad arrivare ed è netta, decisa, penetrante:
“Asgard non è un luogo, ma un popolo.”
Eccola. La pura e semplice verità che s’insinua nella mente di coloro che l’ascoltano, come se Loki in persona la stesse imprimendo nel cervello di ognuno di noi con una delle sue magie illusorie. Lo stesso Thor rimane basito di fronte ad un’ovvia seppur così importante frase detta in maniera semplice e candida, ma che racchiude l’essenza stessa di un’intera nazione. Non c’è un luogo specifico da chiamare patria,siamo noi quel luogo, siamo noi “patria”. è il popolo che dà forma e sostanza a una terra che non può conoscere identità se non nel momento in cui una persona non v’infonde la sua cultura e il suo sapere, e custodisce nel suo cuore tutto ciò che quella terra dà loro in cambio, sia in termini materialistici che spirituali.
Ci sono momenti in cui forze avverse ci costringono ad abbandonare in massa quel luogo: guerre, malattie, genocidi insensati o calamità naturali che non possiamo contrastare. Proprio come la sete di conquista di Hela o l’inevitabile Ragnarok che devasta Asgard. In quel momento, l’unica scelta possibile per salvare la propria patria è salvare il popolo stesso, per preservarne il ricordo indelebile e farlo rinascere in un nuovo luogo, che può assorbire di nuovo l’identità di cui il popolo è portatore sano. Ciò può succedere anche in un posto già popolato, in un’altra patria. Basta semplicemente che le persone si accettino, si conoscano, e offrano un riparo a quelle persone dove poter ricominciare, in attesa di poter tornare alla loro terra d’origine.
Senza asgardiani, Asgard non esiste. Senza Italiani, l’Italia non esiste. Senza africani, l’Africa non esiste. Possiamo andare avanti all’infinito, ma il concetto è sempre lo stesso. Odino lo dice forte e chiaro al suo figlio prediletto; Thor lo recepisce ancor più intensamente, sacrificando una terra per salvare una patria, che è fatta dai suoi concittadini. Non sarà un Ragnarok che distruggerà una nazione, non sarà una dea della morte a piegarla. Nemmeno una propaganda d’odio fatta da uomini abietti o notizie sapientemente distorte potranno mai fermare la forza di un popolo pronto a vivere per portare avanti una bandiera che hanno cucita nel cuore.
La bandiera di un intero paese, di un pianeta. L’unica cosa è cooperare, integrare, e vivere come un sol popolo, la nostra patria non è Asgard, è il mondo.
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