Viaggi di carta

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Viaggiare in modo eco-sostenibile

A nessun viaggiatore piace definirsi “turista”, perché ormai il termine turista porta con sé connotati negativi, rimandi al turismo di massa, al viaggio come puro esibizionismo. Ma esistono turisti e turisti, tanto che negli ultimi anni si sente sempre di più parlare di turismo sostenibile o eco-turismo. Rispondiamo subito, allora, a una domanda provocatoria: viaggiare è ecologicamente sostenibile? No. La maggior parte delle volte no. Per fare l’esempio più clamoroso, sappiamo bene che gli aerei inquinano, e, a meno che non ci si possa permettere 6 mesi di ferie per andare in Giappone utilizzando treni locali, per visitare gran parte del mondo servono gli aerei. Qui ci potremmo trovare al primo dubbio etico di un viaggiatore che vuol essere attento e rispettoso dell’ambiente: ma la maggior parte delle azioni che quotidianamente compiamo, ancora, non è ecologicamente sostenibile, non solo viaggiare.

Per noi viaggiare è qualcosa a cui non possiamo né vogliamo rinunciare e, oltre alle drastiche soluzioni – a cui peraltro crediamo poco – vogliamo capire come rendere il viaggio non solo sostenibile, ma anche un’occasione per aiutare la lotta per la conservazione dell’ambiente e della biodiversità. Spesso ci si scaglia contro il turismo di massa come dannoso per l’ambiente e per le popolazioni locali: e spesso si ha ragione. Ma il turismo può essere molto di più: può insegnare il rispetto per i luoghi – culturali e naturali – visitati, può finanziare l’economia locale e la conservazione degli ambienti, può favorire legami, apertura mentale, empatia, comprensione delle differenze…

Come si può diventare un turista più consapevole, come si può sfuggire dal turismo di massa e incominciare a promuovere un turismo più eco-sostenibile? Senza la pretesa di avere facili soluzioni da proporre (la questione ambientale è ormai troppo grande per essere facilmente risolvibile), e aperti ad ascoltare tutti i consigli di viaggiatori attenti e appassionati, ecco alcune indicazioni che potete seguire per rendere i vostri viaggi un’occasione di crescita non solo personale.

La plastica è uno dei grandi problemi che oggi ci ritroviamo ad affrontare e purtroppo negli spostamenti continui, nelle visite e nei nostri road trip bisogna fare molta attenzione al problema.

  • Sacca di tela.Portate da casa una o più sacche di tela – si trovano facilmente in giro – così da evitare di dover prendere quelle di plastica quando sarete in giro
  • In molti Paesi la plastica è ovunque e imballano qualsiasi cosa: se vi ritrovate a fare la spesa negli shop e vi propongono sacchetti di plastica, rifiutate gentilmente e utilizzate il vostro!
  • Cannucce di plastica: sì, forse non sono le cannucce il male del mondo. Ma perché accettarle quando se ne può fare a meno? Oltre che nei bar, in alcuni Paesi danno la cannuccia di plastica anche quando comprate l’acqua nei market. Rifiutate gentilmente. Tutto ciò che è superfluo, meglio non utilizzarlo
  • Bottigliette di acqua. Purtroppo non sempre è possibile bere l’acqua dai rubinetti. Informatevi sempre se l’acqua è potabile nel Paese che visitate e portatevi dietro una o più borracce. Nei Paesi dove l’acqua non è potabile, prediligete i boccioni di acqua da tenere in camera e da travasare nella borraccia ogni mattina. Evitare le piccole bottigliette d’acqua, che terminano subito e inquinano molto.
  • Saponi. Ci sono diverse possibilità di utilizzare saponi bio-degradabili, che potete trasportare in confezioni di latta: plastic free. Un consiglio valido non solo per i viaggi, ovviamente.

Per quanto riguarda invece i rifiuti e la spazzatura

  • Informatevi se nel Paese che visitate c’è la raccolta differenziata. Se c’è, rispettatela assolutamente!
  • Sacchi per la spazzatura: portatevi sempre in giro dei sacchetti dove buttare la spazzatura mentre siete in giro, soprattutto se andate in spiaggia o nei boschi
  • Ritagliate qualche minuto della vostra passeggiata a raccogliere le cartacce che trovate in mezzo alla natura

In generale, consigliamo sempre di utilizzare i mezzi pubblici quando possibile (favorisce anche l’economia locale e vi permette di vivere un’esperienza più autentica), di spostarsi in treno o pullman piuttosto che in aereo quando le mete sono vicine e facilmente raggiungibili. Un discorso più ampio riguarda invece il rapporto con la popolazione locale, che fa parte del discorso anche se ad alcuni potrebbe sembrare fuori tema. Non si può pensare all’ambiente senza pensare a chi, quell’ambiente, lo abita. L’uomo e la natura sono strettamente legati, e soprattutto nei Paesi più poveri che ora cercano nell’industrializzazione o nello sfruttamento della fauna selvatica una via di fuga alla loro condizione economica, scagliare giudizi superficiali e frettolosi è solo dannoso.  Quando viaggiate, cercate sempre di favorire le realtà locali, soprattutto quelle che si impegnano a salvaguardare il proprio ambiente naturale e le proprie tradizioni culturali (che, spesso, vanno di pari passo!). Per esempio, evitate di mangiare nelle grandi catene e privilegiate cibi locali.

Un ultimo importante discorso va fatto sulla fauna.

La natura è fatta di paesaggi, ma anche di animali. Spesso siamo affascinati dagli animali esotici, siamo curiosi di vederli e di conoscerli, ma troppo spesso questo fascino si trasforma in sfruttamento. In alcuni paesi lo sfruttamento di fauna selvatica per motivi turistici è molto sviluppato. Uno dei casi più eclatanti sono i Tiger Templedove è possibile accarezzare tigri tenute in cattività. Ma si possono trovare davvero ovunque i classici padroni di animali esotici che, in cambio di una moneta, permettono di fare una foto. La fauna selvatica non è fatta per stare in cattività, e soprattutto per rimanere a contatto con gli umani 24h su 24h, nel caos delle realtà cittadine (e non nella loro casa, immense foreste verdi): sono catene, non guinzagli, e gli animali soffrono terribilmente per questo stile di vita.

In piazza Jeema El Fna, a Marrakech, decine di scimmie si stringevano la catena al collo e la tiravano in gesti di estrema pena che a malapena sono riuscita a guardare. A Koh Samet, in spiaggia, una razza era stata trascinata fuori dall’acqua per essere fotografata da un gruppo di turisti soddisfatti. Il tempo passava, la razza si contorceva, e nonostante io continuassi a urlare di fermarsi prima che morisse, a nessuno importava. Sono state due esperienze “piccole”, ma tremende, che mi hanno aperto gli occhi su quanto l’uomo spesso dia per scontato di poter essere il padrone, su quanto consideri la vita degli animali inferiore alla sua: e non per questioni di sopravvivenza… ma solo per un selfie.

Un altro consiglio: non date da mangiare alla fauna selvatica, anche se tutti lo fanno. Spesso si tratta di un’alimentazione sbagliata, gli animali si abituano ad essere nutriti e smettono di procacciarsi da soli ciò di cui hanno bisogno, a e diventano anche più aggressivi nei confronti dell’uomo.Attenzione anche ai pet café, anche quando gli animali sono “salvati” (e bisognerebbe vedere se è davvero così), molte specie non sono abituate agli ambienti chiusi, al contatto umano o al contatto con altre specie che si possono trovare sempre nello stesso café.

Spesso lo sfruttamento è mascherato da finti progetti di conservazione, o da abitudini che non paiono dannose, come per esempio i trekking a dorso d’elefante, che in realtà nascondono storie tristissime di elefanti strappati al loro habitat, addestrati con metodi brutali e costretti a movimenti ripetitivi e dannosi per la loro salute per tutta la loro vita. Non sempre possiamo sapere cosa vi è dietro a una semplice attività a contatto con gli animali, ma anche quando ci sembra del tutto innocua, informiamoci e cerchiamo di chiederci se ne vale la pena. Si tratta spesso di soddisfare una gioia momentanea, o una vanità, ma che contribuisce allo sfruttamento di animali meravigliosi, e senza colpa alcuna.

È importante anche in questo caso il contatto con la popolazione locale: se qualcuno vi propone un’esperienza del genere, rifiutate gentilmente e spiegate che andrete a fare altre esperienze proprio perché rispettano al meglio la vostra sensibilità. Se tutti comprenderanno che queste attività non portano più denaro… Smetteranno di svolgerle. Per lo stesso motivo, supportare centri di recupero e conservazione della fauna che hanno progetti anche nelle scuole locali è importante. Attraverso l’istruzione si garantisce un futuro fatto di rispetto per l’ambiente e il sistema è completamente integrato.

Viaggiamo con più consapevolezza e proteggiamo ciò che amiamo. Ringrazio il nostro partner di viaggio Ecoway Travel per i consigli e per l’ispirazione.

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