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Milano tra le scatole: XBOX FanFest

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Milano tra le scatole: XBOX FanFest

È tutto verde l’XBox Fan Fest 2019 e se il governo non fosse appena caduto un’altra occhiata in giro me la sarei data. Ma non c’è traccia di odio, quindi mi rilasso su un puff quadrato, è di plastica dura, mi regge. Giocherello con il pass che mi hanno dato all’entrata, con i due biglietti “freedrink” che rifilerò a Furibionda probabilmente e sospiro. È sera, siamo nella mia Milano e sono all’altezza giusta per vedere fianchi ondeggiare. Sospiro ancora.
L’enorme quantitativo di uomini grossi e con la barba mi fa sentire a casa quanto a un raduno di sosia di Jack Black, sono tutti vestiti di nero e dagli schermi sparsi un po’ ovunque brillano clip di Gears of War 5, Microsoft si sta occupando del lancio del quinto capitolo della saga che da “Gears of War” diventa semplicemente “Gears”, come direbbe Daniele Luttazzi: “per venire incontro alle vostre capacità mentali.”
È quando la mia collega Elisa mi sfiora la spalla che mi ricordo che non sono lì solo per documentare, faccio parte della crew che si occuperà di riprendere l’evento. Cioè, si tratta sempre di documentare, ma versione televisiva.
Sono l’autore di alcune delle gag e degli scambi che dovremo filmare, il mio compito sarà resistere fino a ora tarda mentre tutto ciò che scrivo verrà ignorato. Funziona così sui set, mi diverto sempre.

Era da una vita che non giravo a Milano, la mia Milano, saltare da un set all’altro, urlare con la produzione, spostare stativi e accecarsi con le luci. Una delle cose migliori di stare su un set è quell’alone di “squadra speciale” che ti porti appresso. Degli sguardi che sono contemporaneamente interessati ma anche preoccupati dall’avvicinarsi troppo. È una sensazione che poche persone possono provare , ma che tutti gli animali allo zoo conoscono benissimo.
Gears 5 è molto atteso non ne ho mai toccato uno, mi sono informato, mi piace anche, ma non ci ho mai giocato. Scopro che anche una delle cosplayer dell’evento, tutta bardata da una delle protagoniste, non ne ha mai giocato uno, non mi sento troppo in colpa grazie principalmente a lei.

Dave Bautista sarà uno dei personaggi del gioco, fantastico. Questo mi esalta parecchio, fare la coda al bar per prendere un bicchiere d’acqua per rendere più credibile una gag inventata al momento da me non tanto. Il barista mi ha guardato malissimo: “Puoi ripetere, scusa?”
Si, ho detto acqua. Lo hai capito, non serve infierire.
Mi allontano con il mio calice di acqua e lime on the rocks e lo abbandono sul set improvvisato, si gira.
Le luci verdi scivolano via, la musica si abbassa, il mio mal di testa sale. La serata è finita, faccio un occhiolino a Furibionda e siamo pronti a tornare a casa.
Lascio un calcio a uno di quei maledetti puff scomodi mentre ce ne stiamo andando.

La sera di Milano ci avvolge, le riesco a dare un ultimo sguardo prima di prendere l’autostrada.

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