Licantropi: malati di Luna
Passo dopo passo ti avvii verso la fine, passo dopo passo…
La luna brilla improvvisamente.
Ti avviluppa nel terrore.
L’ululato.
Andate a pagina 394, stanotte si parla di loro.
Nei romanzi, nei film, sussurrati nelle notti in cui la luna sembra tingere ogni anfratto, nei fumetti, nei videogiochi, i licantropi sono sempre stati in agguato ai margini della nostra mente.
Ma come sono nate le leggende (saranno leggende?) sui lupi mannari?
Ci sono innumerevoli varianti che caratterizzano le leggende, sparsi tra Vecchio e Nuovo continente.
Sono considerati dei mutaforma, ma a seconda delle culture, la muta può essere volontaria, oppure no, per esempio scatenata dalla luna.
Anche il veicolo di trasmissione della licantropia può variare, ma la versione più popolare è un contagio tramite morsi o ferite inflitti da un licantropo nel momento della metamorfosi.
Le leggende videro la luce nel Medioevo, in seguito a reinterpretazioni cristiane del folklore Europeo preesistente.
L’evoluzione della figura del lupo mannaro fu contemporanea a quella delle streghe, tanto da generare delle persecuzioni verso i licantropi, pari ai processi di stregoneria.
Nel 17esimo secolo non era raro che delle persone processate come streghe venissero accusate di licantropia, considerata una forma di stregoneria.
La licantropia era anche associata ad altri crimini come cavalcare o incantare i lupi, attività tipicamente associate alla figura delle streghe.
In seguito, i lupi mannari divennero oggetto di studi antropologici e personaggi cardine dei romanzi horror e gotici.
L’origine del licantropo europeo può essere ricondotta fin nel folklore delle popolazioni proto-Indo Europee, in cui la licantropia, intesa come espressione di tratti fisici, caratteriali e comportamentali del lupo o di altri animali feroci, era considerata parte dell’iniziazione della classe guerriera.
L’immagine sviluppatasi successivamente in Europa è fortemente influenzata dal ruolo del lupo nel paganesimo germanico, mentre nelle aree slave e balcaniche le leggende hanno caratteristiche del tutto autoctone.
Erodoto invece, descrive la tribù dei Neuri, abitanti della Scythia nordorientale, i cui componenti erano costretti a trasformarsi in lupi per alcuni giorni all’anno.
Altro personaggio celebre dell’antichità greca è Lycaone, maledetto con la licantropia dopo aver effettuato un sacrificio rituale di un bambino.
In epoca romana i licantropi appaiono nel Satyricon e nelle opere di Ovidio e Plinio il Vecchio.
In Europa non si ebbero più attestazioni e resoconti letterari di Licantropia fino al 14esimo secolo, molto del materiale venne influenzato dalla mitologia vichinga della Scandinavia, in particolare gli Úlfhednar, guerrieri dalla pelle di lupo con funzioni simili ai Berserker, menzionati nelle saghe Vatnsdœla, Haraldskvæði e Völsunga.
A differenza dei guerrieri Berserker – utilizzatori di pelle d’orso – si credeva che gli Úlfhednar potessero effettivamente incarnare ed utilizzare lo spirito dei lupi in battaglia.
Le leggende scandinave giunsero infine nella Rus di Kiev, dando origine a miti molto diversi.
Se in occidente c’era il lupo mannaro, associato al terrore della stregoneria, il lupo slavo, dal corpo possente e la velocità supersonica era strettamente legato a vampiri e morti viventi.
Di tutt’altra risma è lo status del lupo mannaro nella cultura turca. I licantropi erano guardati con timore reverenziale, animali totemici del popolo turco, e sciamani capaci di trasformarsi volontariamente nel “Kurtadam” (lett. Lupouomo) erano profondamente rispettati
Figure sciamaniche capaci di trasformarsi in lupi sono presenti anche nel folklore nativo americano.
Nel passato recente si è giunti ad una conclusione pressoché unanime che le leggende altro non erano che tentativi di spiegare la licantropia, una psicosi in cui il soggetto crede di essere un animale (in genere, lupi, volpi o cani), o di essere sull’orlo di una trasformazione, ed assume veri e propri comportamenti ferini.
Un paziente affetto da quella comunemente chiamata “intermetamorfosi licantropica” invece crede che altre persone si siano trasformate in animali.
Fin dal 1900 i licantropi sono apparsi in romanzi, racconti e successivamente al cinema nei ruoli più disparati, ed abbiamo imparato ad amarli e temerli.
Crudeli, confusi, bestiali, malvagi calcolatori o creature in conflitto e sofferenti, dai tratti talmente vicini ai conflitti umani che viviamo giornalmente, da risultare pieni di pathos.
Chi è il vostro licantropo preferito?
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