FarSight: armate i siluri
Pronti al salto, alzate gli scudi, armate i siluri
Alcune di quelle frasi che ci aprono un mondo in testa, anzi, un Universo. Servono poche parole per farci decollare verso mondi sconosciuti, battaglie spaziali, ponti di comando, specie aliene e armi al plasma.
I giochi di ruolo hanno, nel bene e nel male, un legame stretto con il fantasy, ma questo non ha fermato la nascita di tanti gdr sci-fi. Nonostante molti di questi siano davvero validi, abbiamo sempre percepito un senso di vuoto (rimanendo in tema spazio), qualche dettaglio che mancava per rendere il sistema e l’ambientazione veramente memorabili. Andando da Starfinder, spin-off spaziale di Pathfinder, che inserisce uno sfondo futuristico ma mantiene lo spirito base del fantasy; piacevole per qualche campagna fuori dal comune, ma che stanca se si cerca qualcosa con un’identità più marcata. Passando poi a Coriolis, con un’ambientazione veramente interessante e definita, ma la cui rigidità potrebbe non piacere a tutti. Ma forse c’è una nuova astronave nella flotta, una che secondo noi ha un futuro.
Bentornati al Consiglio Non Richiesto, a uno a cui teniamo particolarmente. Parliamo di FarSight, gioco di ruolo sci-fi creato dal gruppo indie italiano Lightfish Games. Abbiamo avuto il piacere di giocare con loro al Free RPG Day e siamo rimasti decisamente intrigati dalla struttura del gioco. FarSight prende molte basi della quinta edizione di D&D, le rielabora e ci aggiunge tantissime cose originali; vediamo solo alcune tra le più interessanti, perché sono davvero tante.
A partire dai tiri di abilità, che vengono effettuati con 2d12 (il caro d12, troppo poco usato, il gioco mi ha conquistato già da qui), che permettono di avere molta più varietà di risultati speciali, per esempio se otteniamo il massimo con un dado abbiamo un vantaggio, se entrambi i dadi danno dodici invece è un enorme successo, stessa cosa con l’uno, ma con il fallimento. Così la libertà di narrazione del Master è maggiore. Sì il master può farlo quando vuole, ma per i giocatori alle prime armi può essere utile avere degli input dalle regole stesse per abituarsi, e qui le possibilità di far succedere qualcosa di inaspettato sono quattro e non più due (con il d20 i risultati speciali sono solo 1 o 20).
I creatori stanno ancora ultimando un’ambientazione standard, che però presenta già una base molto solida: tante razze originali, una lore interessante, molti pianeti ecc.
I riferimenti si sentono eccome, si percepisce l’atmosfera di Mass Effect, Star Trek, Asimov e moltissimi altri media. I ragazzi di Lightfish non hanno avuto paura di “rubare” le cose che gli piacevano di più e mescolarle nel loro personale modo per creare qualcosa di nuovo. Il gioco offre infatti un’enorme livello di personalizzazione, potrete usare l’ambientazione che più vi aggrada e creare le storie che più vi piacciono. C’è una sezione del manuale che vi aiuterà a creare i pianeti. Sì avete sentito bene, potete creare il vostro pianeta, con atmosfera, geologia, periodi di rotazione e tutto il resto. Se questo non vi basta anche le classi sono estremamente libere, sono infatti solo tre, e sono semplicemente dei percorsi iniziali con cui costruire il vostro personaggio. Ci sono i Delta, più avvezzi al combattimento; i Sigma, più per la tecnologia; e infine gli Psi, utilizzatori dei poteri psionici (molto simili ai poteri biotici di Mass Effect per capirci, ma con molte più possibilità). Ciò non vi vieta di fare un Delta che usa i poteri, o un Sigma esperto nel combattimento, o elaborare il vostro personaggio in qualunque altro modo.
Anche gli allineamenti meritano una menzione speciale, qui chiamati “Indole”. Nel manuale sono spiegati in modo molto chiaro e intuitivo: le sei indoli sono disposte in un cerchio, quindi ogni indole ne avrà una contrapposta, due adiacenti e due più lontane. Questo permette di impostare il proprio personaggio con molte più sfumature, e anzi, dato che non è vietato scegliere indoli opposte, dà la possibilità di creare combinazioni molto elaborate, che possono aiutare a dare spessore al personaggio.
Per finire c’è anche un’ampia sezione dedicata ai veicoli e alle astronavi, con tanto di gestione dell’equipaggio, costruzione della vostra nave e per finire in bellezza, tutta una parte per le battaglie spaziali. Potremmo stare ore a parlare di FarSight, spulciando le oltre trecento pagine di manuale, ma non fatevi spaventare dal numero, semplicemente comprende tutto ciò che è la struttura di gioco, spiegata in modo chiaro e semplice. I ragazzi di Lightfish devono ancora aprire il Kickstarter e ultimare le ultime sezioni del manuale, noi non possiamo fare altro che augurargli tanta fortuna e invitarvi a sostenere il loro progetto. Seguiteli su Facebook e date tanti consigli, sempre ben accetti, inutile dirvelo, sapete cosa dovete fare. FarSight ha un immenso potenziale, grande quanto gli universi che può ospitare.
Molti si dimenticano che non è necessario essere sempre rivoluzionari, anzi quasi nessuno lo è mai stato, tutti prendiamo spunto da chi ci ha preceduto, anche inconsciamente, ed è plagio solo se non ci mettiamo niente di nostro.
Impariamo a rubare, prendere qualcosa che secondo noi ha un intenso valore, ma non fermiamoci lì, assimiliamolo a noi, creiamo qualcosa senza preoccuparci se sarà unico o no, perché lo sarà per forza. Ognuno è unico giusto? E allora se ci mette del suo anche quello che crea è unico. Un Consiglio Non Richiesto sparato alla velocità della luce, sarete in grado di stargli dietro?
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