Leggere l’arcobaleno: il significato della bandiera LGBTQ

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Leggere l’arcobaleno: il significato della bandiera LGBTQ

È iniziato da poco il Pride Month, le piazze si riempiono e un’onda colorata attraversa il mondo, per ricordare a tutti che non c’è niente di male nell’essere sé stessi, e che non si è soli nella lotta quotidiana per il riconoscimento dei propri diritti.
Per festeggiare, vi parliamo un po’ del simbolo del Pride per eccellenza, raccontandovi la sua storia e i suoi significati.

La bandiera arcobaleno, opera di Gilbert Baker, artista di San Francisco, ha subito varie modifiche nel corso degli anni, sia per motivi pratici, come per esempio la scarsa disponibilità delle stoffe, sia per celebrare eventi particolari o evidenziare il sostegno della community verso cause importanti.
Ma andiamo con ordine.
Il 25 giugno 1978, al San Francisco Gay Freedom Day Parade, la bandiera si innalzò per la prima volta, e si presentava con ben otto colori diversi, dal significato ben preciso..
La bandiera fu commissionata a Baker proprio in occasione del pride da parte dell’attivista Harvey Milk, presumibilmente Baker venne ispirato da “Over the Rainbow” cantata da Judy Garland, icona gay, morta qualche giorno prima delle proteste di Stonewall, da cui ebbe origine il movimento per il riconoscimento dei diritti LGBTQ+ così come lo conosciamo oggi.
Baker sostiene di essersi ispirato anche alla Flag of the Races, simbolo di pace tra le varie popolazioni del mondo, cara al movimento hippie.
Nel team che si occupò della creazione delle prime bandiere del pride, vi fu anche l’artista Lynn Segerblom, conosciuta come Faerie Argyle Rainbow.

A seguito dell’assassinio, qualche mese dopo il debutto della bandiera, dell’attivista Harvey Milk le vendite della bandiera aumentarono talmente da rendere necessario abbandonare la sezione rosa, a causa della scarsa disponibilità della stoffa di quel colore.
L’anno successivo la bandiera ebbe un ulteriore modifica, in quanto gli organizzatori del Pride di San Francisco vollero fare in modo che i colori coprissero le due metà del percorso della parata, e per rendere possibile la cosa, venne rimosso il turchese, in modo da utilizzare tre colori per lato.
Successivamente, l’indaco venne cambiato un un acceso Royal Blue.
Nel 1994, per il 25esimo anniversario di Stonewall venne realizzata una bandiera larga nove metri.
Per il 25esimo anniversario della creazione della bandiera invece, nel 2003, la bandiera gigante raggiunse ben due chilometri!
Entrambe le superbandiere furono divise e donate in giro per il mondo.

Il Bandierone da 2km

Come avevamo accennato, Baker aggiunse, nel corso degli anni, altre varianti. A seguito dell’elezione di Trump venne aggiunta una sezione color lavanda, sopra al rosa, per simboleggiare la diversità di esperienze e culture all’interno della community.
Un’altra versione, che aggiunge marrone e nero alla bandiera a sei colori, simboleggia la multietnicità della community, la condanna del razzismo e della violenza, e contrasta l’assurda presunzione, usata sia dall’interno che dall’esterno nel tentativo di fomentare animosità e dividere la community, che l’essere queer sia una “stupidaggine bianca”.
L’ultima versione ad essere stata rivelata in ordine di tempo, è quella usata al Pride di São Paulo 2018, un anno dopo la morte di Baker, che aggiunge una banda bianca al centro della bandiera originale ad otto colori, simboleggiante l’intero spettro di genere e sessualità, e pace e unità tra tutti i membri.
Vi lasciamo un po’ di immagini delle varie bandiere, divertitevi, siate voi stessi, amate e per quanto possa sembrare dura, non mollate. Non siamo soli.

Versione Royal Blue, la più usata

Versione lavanda, creata dopo l’elezione di Trump

Bandiera del Philadelphia Pride, a supporto della comunità PoC (people of color)

São Paulo Pride 2018

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